Due chiacchiere con Simone D’Anna, orgoglio squinzanese: «giocherò in Serie C»

Squinzano è stata da sempre terra fertile per lo sport. Rispetto al calcio, ricordiamo tutti gli antichi splendori dello Squinzano in serie C di qualche decennio fa.

Oggi, anche se non abbiamo un club che milita in questa importante categoria, abbiamo, anzi, avremo dall’anno prossimo, un nostro compaesano che ci giocherà. Parliamo di Simone D’Anna, classe 1990, che da diversi anni ci delizia, seppur a distanza, con numerose giocate e successi.

Da qualche giorno è divenuta ufficiale la promozione del suo Club, il Lecco, in serie C. Questo è motivo di orgoglio per tanti squinzanesi amanti del calcio (e non). Abbiamo raggiunto Simone che, insieme a tanti altri ottimi giocatori di altrettante buone categorie, porta avanti il baluardo del Calcio Squinzanese in questi anni.

 1) Com'è nata la passione per il calcio e quando hai capito che questa passione si è trasformata in qualcosa di più?

“La passione per il calcio ha radici profonde, l’ho ereditata da tutta la mia famiglia e, da ultimo, da mio padre che è un grande appassionato di calcio, anche se devo ammettere che ho iniziato un po’ tardi a giocarci. Per me, però, inizialmente, era solo un gioco come lo è per tutti i bambini, poi crescendo ci si accorge che si possono fare cose belle ed importanti se fatte con il cuore. La voglia, la determinazione ma soprattutto la testa (che per il vero calciatore è importantissima) sono aspetti fondamentali. Si fanno dei grandi sacrifici che solo chi è dentro a questo mondo può capire. Non nego che se hai la passione si fanno con un pizzico di piacere in più, ma sono sempre dei grandi sacrifici. Diciamo che anche in questo “lavoro-passione” ci sono i pro e i contro”. 

2) Quali sono state le maggiori difficoltà che hai riscontrato nel tuo percorso e quali le maggiori note positive?

“Le difficoltà, devo ammettere, sono state molteplici. Soprattutto nei primi anni quando si è più giovani, e magari si gioca un po’ meno, rischi di mollare perché l’errore è sempre dietro l’angolo e si finisce per sbagliare tutto. Ma anche ora non è facile. Bisogna spostare sempre la famiglia con un bambino, stare lontano dagli amici, dai parenti e dalle tue abitudini, però ho sempre fatto tutto con molta determinazione perchè era scattato in me qualcosa che mi diceva che ce la dovevo fare, e in parte diciamo che ci sono riuscito perché sono arrivate le piccole soddisfazioni come la vittoria di campionato o di coppa”.

 3) Qual è il ricordo calcistico legato al nostro territorio più bello che hai rispetto alle tue prime battute?

“In puglia ho lasciato diversi ricordi belli, sono molto legato a Casarano dove ho militato per i miei primi 4 anni di carriera, vincendo 2 campionati, 1 coppa regionale e 1 nazionale. Poi sono stato a Monopoli ed anche lì ho vinto la coppa nazionale salendo di categoria in serie C. Ho avuto una piccola parentesi a Gravina e lo scorso anno ad Altamura, anche lì eguagliando il mio record personale di gol 10 in serie d, che ho superato solo quest’ anno che sono a quota 12+2 in coppa e mancano ancora 5 partite sperando di poterlo arricchire un altro po’”.

 4) Noti differenza tra il calcio e le relative organizzazioni del nord rispetto a quello del sud?

“Il calore che c’è al sud è inarrivabile, anche se devo dire che quest’ anno ho scelto una piazza che si avvicina moltissimo al nostro amato sud. Devo ammettere che hanno una migliore organizzazione e che qui si vive molto bene. Forse dipende dalla città che ho scelto ma per il momento l’esperienza al nord è assolutamente positiva”.

 5) Qual è il rapporto con il tuo paese Natale e il Salento in generale?

“Io sono sempre molto legato alla mia terra infatti guardo spesso tutti i siti e tg che riguardano la nostra amata Puglia, ma soprattutto leggo tantissimo il vostro Totem perchè parla nello specifico del nostro paese, cosi mi posso sentire più vicino a voi”.

 6) Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Non progetto il futuro ma vivo tanto il presente che ora mi godo alla grande con questa straordinaria vittoria campionato. Non si sa mai quello che può accadere nel futuro, posso solo dire che qui sto bene e ci vogliono tutti bene, e questo per me e la mia famiglia è molto importante. Magari rimarrò, chissà. Questo lo vedremo solo fra qualche mese, ora è ancora presto”.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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