Ha fatto il giro del web, la fotografia che ha indignato tantissimi cittadini, non solo gli animalisti più accaniti, ma anche tutti quelli che, vedendola, hanno provato rabbia, tristezza e sdegno.
Arriva da Salice Salentino la brutta e riprovevole storia di un micio nero ritrovato morto sul ciglio di una strada alla periferia del paese, adagiato su una busta di plastica e che si presentava in condizioni spaventose. L'animale sarebbe stato ritrovato, infatti, barbaramente sfregiato, con la coda e le orecchie mozzate, gli occhi cavati e della paglia infilata in bocca. Un gesto estremamente vile, feroce e assolutamente crudele, che rende inammissibile l'idea che possa essere stato eseguito veramente da un essere umano. Ma sarebbe proprio così, stando alla precisione con cui sarebbe stata effettuata l'amputazione. Impossibile che possa essere stata opera di qualche altro animale.
Il sindaco di Salice, Tonino Rosato, ha reso noto il fatto che le ricerche dei colpevoli e dei responsabili continueranno fin quando non si risalirà alla loro identificazione, qualora l'autore del gesto fosse più di uno, esortando i cittadini a stare attenti ai propri animali e rassicurandoli sul fatto che si continuerà a vigilare per scongiurare altri episodi simili.
Sul posto, subito dopo il ritrovamento da parte di una guardia ecozoofila, è intervenuto un veterinario, che ha ispezionato sommariamente la carcassa del gatto per capire qualcosa in più; questo però, il giorno dopo, non c'era più, come se qualcuno, dopo aver visto le foto dell'animale circolare sul web, con tanto di post sulla pagina della Guardia Ecozoofila Nazionale, in cui si prometteva di fare giustizia al povero animale torturato, lo avesse rimosso da lì e portato chissà dove.