Il grande falò realizzato ogni anno in devozione di Sant'Antonio Abate, protettore della città novolese dal 1664, non è stato acceso a causa del forte vento di ieri sera, per "motivi di sicurezza e avverse condizioni meteo". Un'edizione già segnata dall'emergenza Covid-19, e che ha dovuto fare i conti anche con il maltempo. “Motivi di sicurezza, considerate le avverse condizioni meteorologiche, non consentono di tener fede al tradizionale rito che, ogni anno, infiamma la vigilia della festa in onore del Santo Patrono Antonio Abate. Seguiranno, nelle prossime ore, aggiornamenti su quanto si deciderà di fare”- dicono poi gli organizzatori.
Una piazza spoglia quella di ieri sera, infatti, vuota e deserta, ma piena di amore e fede, intrisa di devozione, cultura popolare, tradizioni, dove un corteo di oltre cinquanta artisti, tra trampolieri, performer, acrobati e musicisti, si è riunito ai piedi della focara, ripercorrendo il rito del fuoco, incedendo lentamente verso la catasta di legno, quest'anno ridimensionata nella sua struttura e nei numeri, accompagnato dalla banda. Un corteo simbolico, un passaggio e uno scorrere di 'fascine' che riveste un valore apotropaico e purificatorio, che è una preghiera di fuoco da parte di una comunità che chiede la liberazione dal male di questo tempo, in un percorso musicale affidato a Cesare Dell'Anna che attinge alla tradizione della musica sacra e delle processioni bandistiche del Sud Italia, contaminata con il folk e il balkan. "Un anno come questo è senza precedenti, ovviamente. Ma la comunità non poteva rinunciare a una festa come quella della fòcara. La parola d'ordine è fuoco, anche quest'anno. Le dimensioni saranno naturalmente ridotte, ma non lo spirito della festa. Dove le piazze si svuotano, noi le riempiamo di musica e di spettacolo"- ha detto la voce narrante Elisabetta Liguori, in apertura della diretta trasmessa ieri sera sulle reti di Antenna Sud, dove i cittadini, novolesi e non, hanno potuto seguire lo spettacolo in onore del Santo che viene dall'Oriente.