Ci sono voluti diciannove anni, e una lunga serie di battaglie giudiziarie, per ottenere una sentenza definitiva e un risarcimento di 336 mila euro, come deciso dalla Corte d'Appello di Lecce.
Il tragico caso di malasanità avvenne nel 1999, quando il figlio di una coppia di Novoli nato sano a Copertino, morì poche ore dopo il trasferimento all'Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Qui sfortunatamente il neonato morì, riportando evidenti lesioni e traumi alla testa. Dopo quasi vent'anni di consulenze e perizie, si afferma adesso che la morte sarebbe potuta sopraggiungere dopo una possibile caduta del bambino per terra, magari perché scivolato dalle mani di qualche operatore sanitario. Lo dimostra anche il fatto che, dopo l'autopsia, si riscontrò la presenza di un punto di sutura alla testa, di cui però non c'era traccia nella cartella clinica.
E adesso, dopo diverse battaglie, la Corte d'Appello di Lecce ha condannato l'ASL di Lecce, obbligandola ad un risarcimento di oltre trecento mila euro ai genitori, un contadino e una casalinga novolesi.