Parte il progetto di Servizio Civile della ASL: un anno di volontariato in Sanità

Sono giovani, volontari e hanno tanta voglia di rendersi utili agli altri. E’ l’identikit dei 25 ragazzi, tra i 18 e 28 anni, selezionati per partecipare al primo progetto di Servizio Civile della ASL Lecce: un “ritorno” dopo la precedente esperienza datata 2004, quando però le ASL del Salento erano due.

I volontari si occuperanno di “Accoglienza e Accompagnamento nei Percorsi Assistenziali”, come annuncia il titolo del progetto e da ieri, con la firma del contratto che gli garantirà 430 euro al mese a carico del Servizio Civile Nazionale, sono entrati a pieno titolo nei ranghi dell’azienda sanitaria leccese con il “benvenuto” del Direttore Amministrativo facente funzioni del Direttore Generale ASL Lecce, Antonio Pastore, della responsabile aziendale del Servizio Civile, Maria Grazia Sanarica, del direttore del Controllo di Gestione, Vito Gigante e del presidente della Commissione di selezione, Cosimo Esposito.

“Riprendiamo un percorso interrotto oltre un decennio fa – ha detto Pastore - e lo facciamo con l’entusiasmo di questi giovani volontari. Potranno rendersi conto anche loro di quanto l’azienda sanitaria fa di buono ogni giorno per i cittadini. Siamo una grande azienda, con sei ospedali, dieci distretti e ottomila dipendenti e abbiamo voluto aggiungervi una ventata di gioventù, un segnale in direzione di un ricambio generazionale che, anche con l’avvento di quota cento, è diventato più che mai necessario. Abbiamo scelto il Servizio Civile anche per far conoscere a questi giovani la complessità di un lavoro che ha a che fare con le persone e con le loro fragilità, per fargli scoprire dall’interno una grande azienda che offre risposte ad esigenze primarie. A cominciare dall’accoglienza e per questo riteniamo prezioso l’apporto dei volontari: saranno, anche loro, un biglietto da visita dell’ASL, grazie alla sensibilità, disponibilità e freschezza che sapranno mettere nelle situazioni concrete che saranno chiamate a gestire assieme al nostro personale”.

Per un anno, 30 ore alla settimana, i volontari vedranno e vivranno la Sanità dal didentro.

Saranno impiegati, principalmente, nel favorire l’accesso ai servizi territoriali dei Distretti Socio Sanitari e la presa in carico delle persone con patologie croniche. Daranno una mano, insomma, alle persone che quotidianamente entrano nelle strutture sanitarie del territorio, in particolare anziani non autosufficienti e disabili, provando a centrare gli obiettivi che la ASL gli ha affidato: migliorare l'accoglienza, l'accessibilità degli utenti anziani e disabili nella fruizione dei servizi; garantire il supporto agli operatori dei servizi nella rilevazione e registrazione dei dati necessari per   i flussi informativi regionali (segnatamente per l’Assistenza Domiciliare Integrata, l’Assistenza residenziale e specialistica); supportare gli operatori CUP nell'attività di recalling dell’utenza.

Il contatto con le persone, faccia a faccia o al telefono, sarà la cifra dell’esperienza che i volontari affronteranno in ASL. Al fianco degli utenti, naturalmente, che potranno riconoscerli subito grazie alle magliette col distintivo del Servizio Civile; ma anche lavorando assieme agli operatori, infermieri, assistenti sociali e amministrativi che li accompagneranno in questo viaggio lungo un anno all’interno dei dieci Distretti della ASL, da Lecce a Gagliano del Capo, ai quali saranno assegnati. A supervisionare e guidare il percorso, in ogni Distretto, ci saranno gli Operatori Locali di Progetto (OLP), dei veri e propri tutor che coordineranno tutti gli aspetti organizzativi legati al progetto.

Prima, però, è previsto un periodo di formazione generale sul Servizio Civile e specifica, riguardante le mansioni da svolgere. Per un mese, nel Polo Didattico ASL, i 25 volontari dovranno “studiare” i servizi territoriali, comprendere le informazioni da fornire agli utenti e come renderne più agevole la permanenza negli ambienti della ASL. Piccoli e grandi compiti, dove servirà sfoderare un bel sorriso, un volto amico o anche solo porgere cortesemente il braccio ad una persona anziana: “Prego, la accompagniamo noi”.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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