Trentadue squadre, 12 regioni italiane e 4 Paesi europei in gara, con 17 Centri di Salute Mentale e 11 comunità coinvolti.
Sono i grandi numeri del 7° Torneo internazionale di calcio a sei “La testa nel pallone” – 11° memorial “dott. Antonio Vetrugno”, presentato stamane nel Polo Didattico della ASL Lecce.
Una settimana ricca di partite, da oggi 25 al 31 maggio 2018, sui campi dell’Esperia Palace Hotel di Lido Marini a Ugento, ma anche di visite guidate e serate, a partire dall’evento inaugurale in programma per questo pomeriggio alle ore 17.30, quando saranno presentate le squadre partecipanti. Il torneo, infatti, è anche un grande momento di socialità e di inclusione, un “dribbling” secco oltre lo stigma della malattia mentale che coinvolge decine di utenti, di operatori provenienti da mezza Italia e da Gran Bretagna, Spagna, Ucraina e Ungheria, e le seguenti regioni: Abruzzo (CSM L’Aquila), Basilicata (coop. Fratello Sole), Calabria (CSM Crotone), Campania (CSM ASL Napoli 2), Emilia Romagna (CSM Piacenza e CSM Reggio Emilia), Lazio (CSM Viterbo), Liguria (CSM Genova/Voltri), Lombardia (Como – Global Sport Lario), Marche (CSM Ascoli, CSM Iesi), Sardegna (CSM Nuoro e CSM Sanluri), Val d’Aosta (Aosta – Residenziale Interactive), Puglia (CSM Campi Salentina, CSM Lecce e CSM Taranto).
Organizzato dall’Associazione Centri Sportivi Italiani (ACSI) in collaborazione con la ASL Lecce, Dipartimento di Salute Mentale, il torneo è diventato un appuntamento fisso che, quest’anno, ha un significato ancora più forte, grazie alla coincidenza con il quarantennale della legge che porta il nome di Franco Basaglia, lo psichiatra che chiuse i manicomi e restituì dignità e diritti alle persone con problemi di salute mentale.
Una felice ricorrenza sottolineata nella conferenza stampa di ieri, alla quale hanno partecipato Serafino De Giorgi, Direttore DSM ASL Lecce, Gianpiero Guglielmi, Presidente Regionale ACSI, Tiziana De Donatis, coordinatrice della Riabilitazione psicosociale DSM Lecce e Antonella Alemanno, Csm Campi. Non solo lo sport come terapia – è stato sottolineato – ma come contenitore di entusiasmo ed emozioni che restituiscono agli utenti, alle famiglie e agli stessi operatori la dimensione dello stare assieme e di un’umanità capace di arricchire le esperienze di ognuno.
Testimonial dell’evento Danilo Campilungo, fresco vincitore tra le file della nazionale italiana della Dream World Cup 2018, il Campionato del mondo di Calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale. «Ho vissuto un’esperienza bellissima – ha raccontato il 22enne calciatore-utente del CSM di Campi S.na– dove ognuno di noi non ha fatto altro che essere se stesso e non ciò che gli altri pensano che noi siamo. Ho segnato due gol e fatto la mia parte: che cosa posso volere di più?». Una bella storia, insomma, fatta di calcio, di amicizia e di varia umanità. Nel nome di Franco Basaglia e dei tanti che, dopo di lui, hanno capito che la malattia mentale va affrontata senza pregiudizi.