Giornata in memoria delle vittime Covid: un anno fa i camion dell'Esercito trasportavano bare senza carezze

La giornata del 18 marzo, da quest'anno in poi, sarà ricordata per uno dei più spiacevoli e tragici eventi che ha colpito l'umanità negli ultimi tempi.

La terribile pandemia iniziata nel 2020 e ancora in corso, purtroppo con dati sempre più allarmanti. Il 18 marzo, infatti, ricorre la Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid-19, dopo l'approvazione della legge da parte del Senato, che ha ritenuto doveroso istituire una giornata in particolare in cui il ricordo di tutti i morti a causa del virus fosse ancora più sentito e sempre vivo. La scelta del 18 marzo sarebbe poi da ricondurre ad una delle scene più strazianti ed angoscianti che proprio il 18 marzo scorso, esattamente un anno fa, apparve in tutti i notiziari e i programmi tv: la funebre sfilata dei camion dell'esercito che portavano fuori città centinaia di bare, centinai di corpi, centinaia di morti per Covid accompagnati nei forni crematori di altre Regioni. Bare senza carezze, cimiteri pieni, ospedali gremiti, morte nel cuore. Uno scenario tragico, senza speranze, che spegne l'animo umano. E oggi, a distanza di un anno, si istituisce il giorno del ricordo, della commemorazione, della celebrazione, soprattutto a Bergamo, una delle città più colpite e messe in ginocchio dalla prima ondata di contagi, dove le vittime sarebbero state quasi sei mila. Si recherà a Bergamo, infatti, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, da poco subentrato al posto di Giuseppe Conte, che oggi presso il Bosco della Memoria, all'interno del Parco della Trucca, pianterà un tiglio in ricordo di chi non ce l'ha fatta. Il Bosco della Memoria sarà inaugurato oggi ed è un progetto pensato dall'Associazione Comuni Virtuosi; la scelta è caduta su questo parco perché quello più vicino all'Ospedale "Papa Giovanni XXIII", il presidio sanitario più coinvolto nella lotta alla pandemia da Covid. Tante le attività programmate per oggi, tra cui iniziative didattiche a distanza, un minuto di silenzio nazionale, una programmazione speciale della Rai, un grande cuore tricolore fatto all'uncinetto di oltre venti metri quadrati esposto sul Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia a Bergamo Alta e realizzato da 14 donne, bandiere a mezz'asta in tutta Italia. Quell'Italia che, nella sua interezza e senza distinzioni, ha vissuto uno dei periodi più bui degli ultimi tempi, e che piano piano sta provando a rimettersi in piedi, esorcizzando il dolore e la paura, e rinascendo dalle proprie ceneri proprio come l'Araba Fenice, uccello mitologico simbolo di resilienza.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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