La Caritas di Lecce e la Fondazione Casa della Carità insieme per due nuove iniziative di chiaro “stampo” natalizio: il “Piatto sospeso” ed il “Buono regalo Happy Christmas 2019”.
«L’iniziativa “‘Piatto sospeso’ - spiega Simona Abate responsabile della Casa della Carità - è maturata allo scopo di dare la possibilità di pranzo e cena gratuiti da oggi, sabato 14 dicembre a lunedì 6 gennaio presso ‘Angels Restaurant’ e ‘Nonna Tetti’ a Lecce a persone in difficoltà economiche». Per partecipare all’iniziativa è sufficiente versare un’offerta libera presso i due ristoranti leccesi “Angels Restaurant” dell’Hotel Zenit, via Adriatica 141 e “Nonna Tetti”, Piazzetta Regina Maria, 17 che, unite ad altre, serviranno per offrire un pasto caldo ai poveri. «La convivialità - spiega don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana - è veicolo di rapporti fraterni e di condivisione ed è ricco di calore umano il gesto di regalare la possibilità di un pasto caldo a chi, come Maria e Giuseppe, è rifiutato, soprattutto sotto le feste, che privilegiano un consumismo che finisce per far dimenticare il senso del Natale cristiano».
Il “Buono regalo Happy Christmas 2019”, invece, consiste in un coupon, con spazio anche per la dedica, che consente di regalare un’esperienza di volontariato. I buoni si possono ritirare gratuitamente presso la “Casa della Carità”, dove il destinatario, ricevuto il buono regalo, dovrà poi recarsi, in via Corte Gaetano Stella, 14 (tel. 0832 307945; 3396803360; 345 6969480), per scegliere tra gli ambiti e i progetti di volontariato quello più congeniale alle proprie attitudini, e, recando aiuto agli altri, scoprire un mondo affascinante cui donare se stesso. L’arcivescovo Michele Seccia commentando l’altra sera le due iniziative in occasione del settimo compleanno della Casa della Carità ha ricordato che al momento del suo arrivo a Lecce, il 2 dicembre 2017, ha ricevuto come prima cosa le chiavi della Casa della Carità e ha ribadito l’importanza della condivisione nella convivialità. Ha elogiato il lavoro, la creatività, l’impegno dei volontari nella cui azione le parole diventano vita e ha invitato alla sinergia di tutti gli operatori nel campo della carità: “Casa della Carità quindi casa dell’umanità e casa dell’Incarnazione, una parola chiave del Vangelo”. «Il Verbo che si fa carne - ha spiegato - è concretezza non è un ideale, ma una reale esperienza sociologica perché la Parola si fa storia, vita, quotidianità e relazione”. E ha concluso con l’invito a non avere timore di aprire locali pastorali e chiese in nome della “responsabilità evangelica che è responsabilità sociale».