ARBOR VITAE - La Favola dell'Anima di Jessica Harris & Fabio Campagna oggi a San Cassiano

a cura della 29 Luglio 2024

 “Nec quicquam amplius in tuo volto requiro, iam nil officiunt mihi nec ipsae nocturnae tenebrae: Teneo te, meum Lumen.”


Apuleio, Le Metamorfosi, libro V, 13.

“Chi scende nell’abisso della Morte e risale l’Albero della Vita, arriva nella Città del Possibile, da cui si contempla il Tutto e si decidono le Scelte”.
Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati.

ARBOR VITAE è la favola dell’Anima che si forma in relazione con il Divino. E si ispira al mito di Amore e Psyche che, narrato da Apuleio nelle Metamorfosi, è rappresentato magnificamente da Perin del Vaga nelle stanze papali di Castel Sant’Angelo a Roma. L’atto performativo si divide in tre movimenti: la cecità dell'anima, l’epifania dell’amore e l’unità finalmente conseguita. E narra il passaggio, lento ma inesorabile, dell’Anima dal buio alla luce. Dove l’Anima finalmente si rispecchia nell’Amore per celebrarne l’unità in un matrimonio estatico.
ARBOR VITAE è un a performance musicata che vede come protagoniste Giuditta Sin nel ruolo di Amore e Anita Morichetti in quello di Psiche. Giulia Marchetti e Cinzia Greco nel ruolo di voci narranti. Daphne Fauna Maria Campagna e Federico Dioniso Maria Campagna nel ruolo di crociferi. L’atto performativo è interamente musicato dal vivo dall’ensemble La Muerte Roja - Alberto Maria Spezzaferro, sax, elettronica; Vito Giacovelli, percussioni, Claudio Cretì, tammorra e Fabio Campagna, mandolino semiacustico, elettronica - su musiche composte e condotte da Fabio Campagna. Gli abiti sono disegnati e realizzati da Jessica Harris utilizzando il tessuto creato dai disegni, a china, di Fabio Campagna. Tessuti realizzati con telai ottocenteschi, in filo di lino egiziano, presso il laboratorio Giaquinto a Gagliano del Capo in Salento.

Arbor Vitae si ispira al mito di Amore e Psiche e si dispiega in un florilegio di opere – disegni, stampe, dipinti, fotografie, abiti e una performance musicale, concepite e realizzate a Roma fra il 2021 e il 2024 – che, in una sinergia di linguaggi, narrano l'inesauribile ricerca del bene nel bello: kalòs kai agathòs.
Il progetto è parte integrante di Fovea Porta Coeli, un'opera installativa e performativa in musica, portata in scena presso il Teatro Tordinona, a Roma, nell’ottobre del 2022. Un’opera che si ripropone di individuare un “symbolon” esteso: il corpo, la materialità, come porta d’accesso al cielo, all’invisibile.
La necessità dell’incontro e del contatto con il divino si risolve nel punto centrale della figurazione simmetrica.
Un accidentato rincorrersi che, ha, infine, una sua conclusione: Amore e Anima abbracciati in un amplesso infinito.
Dopo l’enunciazione del tema - ovvero la necessità formale della simmetria per l’attuazione di un dialogo, finalmente, unitivo -, Arbor Vitae, la favola dell’anima, prende avvio nella chiesa di Sant’Angelo in Pescheria nell’antico Portico di Ottavia, a Roma. Dove, Fabio Campagna a partire dal 2021 si reca per realizzare una ricca serie di disegni su carta. Muovendo dal segno, ombroso e luminoso, dei panneggi del mantello di San Michele Arcangelo che combatte il demonio nella pala d’altare settecentesca, l’artista accumula una ricca serie di disegni. Lavori, a china e a carboncino, che, rielaborati graficamente, vengono successivamente tessuti con telai ottocenteschi, in filo di lino egiziano, adoperando l’antica tecnica di tessitura Jacquard, presso il laboratorio artigianale Giaquinto a Gagliano del Capo in Salento.
La trama e l’ordito, il segno nero e quello bianco, quello bianco e quello color oro, si avvicendano e si intrecciano, in un dialogo speculare, mosso da una tensione viva, vibrante. Si addensano, in superficie, tracce organiche che dipingono, con lievità e con forza, la matrice unitiva del reale.
Nascono, così, strutture iconiche che, nella loro crescita modulare, ricordano l’organicità propria dell'architettura romanica pugliese. Una crescita fatta di accumulazioni e di armonie bilanciate che sviluppano un immagine composita ma unitaria della realtà.
Un’intreccio di segni la cui dimensione, propriamente informale, rimanda, continuamente a forme compiute, riconoscibili e in movimento. Una visione insieme micronica e totale. Eternamente grande e piccolo, uniti in un diagramma segnico in una tensione continua.
La tela tessuta è stata, successivamente, ricomposta, secondo precise suggestioni grafiche, da Jessica Harris che realizza una serie di magnifici abiti sartoriali. Volumi assoluti la cui qualità monumentale prende vita sul corpo dalle attrici nella performance musicale. Per descrivere una sequenza narrativa, ieratica e simbolica, dell’incontro dell’anima con l’amore. Una continua, affannosa e incessante ricerca della luce. Dove la favola raccontata è quella del lungo processo di divinizzazione dell’anima.
L'evento si terrà oggi, lunedì 29 luglio 2024, a San Cassiano presso Giardini Ducali; opening Mostra presso Palazzo Comunale alle 22.30 e sarà visitabile dal 30 luglio al 9 agosto 2024.

Redazione

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