Alleanza Cattolica – Puglia termina la sua sessione di presentazione di libri in vista delle elezioni europee. Una carrellata di incontri tenuti nella sua sede a Lecce.
Dopo “La democrazia del narcisismo”: “Perché i cosiddetti “partiti del risentimento” continuano a raccogliere consensi? Perché si è conclusa la repubblica dei partiti e si è entrati in un venticinquennio di antipolitica?”(Giovanni Orsina, politologo della LUISS), presentato sabato 9 marzo, e “Politicamente corretto”: “Ricostruire le origini ed evidenziare le contraddizioni impostesi in un Occidente sempre più relativista e scettico, dando vita a dogmi e feticci: il multiculturalismo, la rivoluzione sessuale, l'ambientalismo radicale, la concezione dell'identità come pura scelta soggettiva.”(Eugenio Capozzi, Professore ordinario di Storia contemporanea all'Università di Napoli), presentato sabato 16 marzo, si è tenuto lo scorso 23 marzo l'ultimo degli incontri previsti: “Radici culturali e spirituali dell'Europa” di Giovanni Reale. “Se non si vuole ridurre l'Europa a una pura sfida politica o economica, bisogna avere il coraggio di gettare lo sguardo sull'origine della nostra storia, sulla possibilità di rinnovare l'uomo europeo, facendo vivere in forma nuova le sue radici culturali e spirituali.”
Non vi è dubbio che ci sia trepidazione per i risultati dell'appuntamento elettorale, che delineeranno una visione di Europa rispetto ad un'altra. Sarà la fine definitiva del binomio “di governo” PSE-PPE (Partito Socialista Europeo e Partito Popolare Europeo) oppure si affermeranno i sovranisti come Salvini, Orban, Le Pen? In un'epoca di rivolgimenti e lotte epocali, dove le ideologie sembrano dormienti, c'è ancora spazio per due visioni contrapposte che guardano al futuro come un'opportunità di affermazione e non come una sventura.
I tre libri hanno forte correlazione con le elezioni europee, che si terranno a fine maggio in concomitanza con le amministrative in molti comuni. Il governo gialloverde si prepara a questa sfida elettorale positivamente, i sondaggi dicono che sarà una festa. Se a festeggiare saranno i partiti e i movimenti euroscettici, l'Europa festeggerà?