per altri, invece, questa possibilità si presenta remota e molto complessa. Entrambe le categorie, comunque, vivendo all'interno di un istituto penitenziario, sono continuamente a rischio di spersonalizzazione, istituzionalizzazione, isolamento sociale e relazionale, depressione, atti suicidari, perdita di valori di riferimento. E' per questo che, sebbene a molti potrà sembrare banale o inutile, che la formazione assume un ruolo talvolta fondamentale per ogni recluso che voglia davvero "avere una seconda possibilità", o quantomeno vivere dignitosamente e costruttivamente il tempo obbligatorio da scontare in carcere. E' da questo che nasce l'inizativa "La formazione dietro le sbarre", organizzata dal Cidi Lecce (Centro Iniziativa Democratica Insegnanti). Un evento che si terrà lunedì 9 gennaio 2023, alle ore 17.30, presso la Sala Capone (Sede comunale di Nardò) in via Falcone e Borsellino, alla presenza di politici e vari esperti del settore, per elaborare e sviscerare questa tematica così delicata ma sempre più emergente.
Interverrano, per i saluti istituzionali, il Senatore Roberto Marti, Presidente della "Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport", la Dott.ssa Maria Teresa Susca, Direttrice della Casa Circondariale di Lecce, il Dottor Cristian Casili, Vicepresidente del Consiglio Regionale della Puglia, l'Avv. Attilio De Marco, Consigliere Provinciale, l'Avv. Giuseppe Mellone, Sindaco di Nardò, il Dott. Antonio Tondo, Presidente del Consiglio Comunale di Nardò, la Dott.ssa Giulia Puglia, Assessore all'Istruzione del Comune di Nardò, l'Ins. Laura Liuzzi, Presidente del Cidi Lecce. Presenti anche i relatori, Dott.ssa Valeria Climaco, Capo Area del Trattamento Rieducativo del Carcere di Vercelli, e la Prof.ssa Marta Vignola, Delgata del Magnifico Rettore dell'Università del Salento per i Poli Penitenziari Universitari.
Quella di lunedì, sarà, quindi, l'occasione per riflettere su percorsi educativi e formativi che sviluppino il senso di criticità e discernimento del detenuto, per un reinserimento sociale consapevole, compatibile ed efficace, in un'ottica di inclusione che interessa l'intera comunità.