Lecce - Spal 1-0. Dopo 56 anni di partite viste viene fuori la gara che temevo: da una parte il Lecce, che sta disputando un grande torneo e deve vincere per andare in A,
con addosso la logica pressione di questi casi; dall'altra la Spal, nei pronostici di agosto alla pari con il Lecce, che ha completamente ciccato il torneo e, con tanti assenti e stimolato dall'avversario, cerca di fare la classica partita dell'anno.
È così che per tutto il primo tempo la Spal pressa tanto, fraseggia bene, mette in difficoltà il Lecce, che però vince la partita proprio in quel momento: sa soffrire, ha pazienza (prima o poi gli ospiti dovranno calare), soprattutto non prende gol (ed anzi sono proprio i giallorossi ad andarci vicini più volte, con ottime parate del portiere avversario).
La pazienza e sagacia tattica dei giallorossi vengono premiate nel secondo tempo perché la partita cambia, ora è il Lecce ad attaccare e pressare, grazie anche all'ennesimo e indovinato cambio in corsa dei due interni, fino al gol di Helgason, su grande assist di Coda. Dopo i giallorossi legittimano la vittoria, sfiorando il raddoppio e continuando a sapere soffrire e gestire il vantaggio.
Sarò antico e retrogrado, ma per me i campionati si vincono in partite come quelle con Frosinone e Spal: umiltà, non andare sotto, il gol, con quel trio, prima o poi arriva.
Benissimo il solito zio ed il trio davanti, con un Coda semplicemente determinante. Bene pure Gallo, Tuia e i subentrati Byorkengren ed Helgason.