La Postulazione Causa di Canonizzazione del Venerabile Servo di Dio Don Ugo De Blasi propone un concerto in onore del venerabile prelato che si terrà domenica 26 maggio 2024 alle ore 19.30,
presso la Basilica del Rosario di Lecce, con un programma interamente di musiche mariane composte dal M° Pietro Magri. L’esecuzione è affidata al coro “Valle della Cupa” diretto da Biagio Putignano, che si avvale della collaborazione all’organo di Davide Rausa.
Il Coro Valle della Cupa è un gruppo aperto di cantori accomunati dalla passione per la musica corale e provenienti da diverse esperienze musicali. Sin dalla sua costituzione, il gruppo è curato da Biagio Putignano, e si avvale della collaborazione di vari musicisti pugliesi. Attualmente la compagine è formata da Simona Alemanno, Luca Caricato, Michele Ciurleo, Pina Demitri, Mariella Greco, Salvatore Greco, Maria Grazia Ianne, Tiziana Ianne, Carmelina Martena, Rosalba Magis, Lina Paladini, Annamaria Parisi, Giovanni Pati, Vincenzo Pellegrino, Maria Grazia Quarta, Pina Quarta, Gianni Quarta, Fernando Scardino, Clara Spagnolo, Mirella Zecca. Il M° Putignano eseguirà all’organo una composizione di Pietro Magri, Sei Fioretti Mariani op. 447, composti nel 1931, mentre il coro proporrà sempre dello stesso autore una Salve Regina op. 5, lo Stabat Mater op. 88, la Missa S. Francisci Saverii op. 215 e le Laudi alla Madonna di Oropa op.373. Il legame di Pietro Magri con Lecce lo racconta Putignano: “Le musiche sono tutte del compositore don Pietro Magri (1873-1937), direttore della cappella musicale del Duomo di Lecce dal 1911 al 1917, e maestro di musica del mio nonno materno, Biagio Spedicato. Ho ereditato da mio nonno molta musica, anche di Pietro Magri, che spesso eseguivo quando ero organista alla chiesa del Rosario, allora sede parrocchiale, guidata da don Ugo De Blasi, che ho conosciuto molto bene, e che era stato a suo tempo 'padre spirituale' di mia madre. E' con molta emozione che mi accingo a ritornare a suonare quell'organo Ruffatti che durante il periodo di studi presso il Conservatorio di S. Cecilia, nella classe del M° Luigi Celeghin, era lo strumento sul quale quotidianamente mi esercitavo”. Concerto da gustare con profonda contemplazione, e che ci guida attraverso la riscoperta della musica della riforma ceciliana più autentica e genuina.