A Salerno il Lecce, come ha commentato Del Rosso (vice Baroni), ha scelto di rinunciare alla pressione alta e di fare "densità medio bassa".
Tradotto con i vecchi termini che i tecnici non usano più per non apparire retrogradi e offendere il pensiero dominante dei puristi del calcio moderno, i giallorossi scelgono di giocare in contropiede con un baricentro stavolta più basso, ma lo fanno davvero bene. La squadra è compattissima e corta, Pongracic e Baschirotto sono una coppia di ottimi centrali, Gendrey e Pezzella chiudono bene i loro quinti, i tre centrocampisti sono vicini e reattivi. Però il Lecce, non si limita a difendersi, ma spesso e volentieri fraseggia, pure ad irretire i granata, gioca un buon calcio, subisce un paio di grossi pericoli (soprattutto il gol annullato) ma molti di più ne crea quando riesce a servire con immediatezza in verticale i tre indiavolati davanti, passando in vantaggio proprio in questo modo, a fine primo tempo, con Ceesay.
Nel secondo tempo il Lecce subisce subito la sfortunata autorete di Gonzalez (forza vagnone, capita!) ma non si scompone. Continua a giocare il suo calcio, azzecca tutti i cambi, controlla bene la Salernitana e alla fine, con il grande gol di Strefezza, coglie una strameritata vittoria.
Quel che davvero mi è piaciuto nel Lecce, che poi vale con qualsiasi tipo di calcio, è il grande cuore, la feroce concentrazione di tutti, il generale stare sul pezzo "diventare una squadra di serie A e salvarsi". Se continuerà ad avere queste doti, e sono molto fiducioso, i ragazzi ci daranno grandi soddisfazioni, se si abbasserà la tensione saranno dolori, quindi nessuna illusione, testa bassa e pedalare.
Su tutti i centrali e i tre davanti, del primo ma anche del secondo tempo, che con il loro zanzarismo, fastidiosissimo per la Sale, tengono sempre bene in partita il Lecce. Di Francesco gioca bene; Ceesay a volte incespicherà e sbaglierà molti gol (lo faceva pure a Zurigo) ma è ovunque, gioca una quantità impressionante di palloni, è letale se lanciato negli spazi e ha nelle gambe un buon numero di gol; Banda è un diamante grezzo re degli strappi, è un 2001, ci vorrà tanta pazienza, imparasse a fare la giocata giusta ed a tirare potrebbe diventare un giocatore sensazionale; Strefezza è tornato con un classico grande gol del suo repertorio.