Arriva la replica piccata dell'ex primo cittadino, Carlo Salvemini, che risponde alle offese del suo sfidante, Saverio Congedo, alle Amministrative leccesi.
Innanzitutto, lo invita a "ragionare con la propria testa e parlare con la propria lingua": la replica di Congedo in una nota successiva è stata di disappunto ("Gravi offesi personali, attacco di infimo livello. Salvemini ha una mentalità da oppositore, non da amministratore"). Salvemini si è addestrato, dunque, nella questione sollevata dal suo avversario, cioè l'aumento delle imposte. Salvemini ha parlato di situazione da riequilibrare necessariamente, poiché si è rischiato seriamente il dissesto economico, scelta che giustificò la manifestazione di predissesto. Dunque c'è l'elenco delle operazioni effettuate per ripianare il debito: cessione di immobili comunali per 20 milioni di euro nelle giunte antecedenti Salvemini, anticipazioni di liquidità dalla Cassa Depositi e Prestiti per 34 milioni di euro per una una manovra di riequilibrio trentennale per un totale di circa 48 milioni di euro e, da quella data, un ulteriore negativo per 30 milioni di euro. Salvemini smentisce di aver aumentato, almeno secondo le percentuali fornite da Congedo, le tasse a Lecce. Dichiara di aver aumentato dello 0,1% l'addizionale Irpef (introdotta nel 2008 allo 0,7%) e di aver portato ad un euro per metro quadrato la Tosap, sempre da inquadrare nella manovra pluriennale di riassestamento dei conti, varata il 7 maggio 2019. Salvemini, accusato dal centrodestra di sostenere una politica fiscale vessatoria, ricorda all'avversario la paternità di molti tributi e la situazione economica dell'ente; Congedo aveva parlato dell’aumento del 20% della tassa sui rifiuti in una delibera del marzo 2018, redatta per coprire un maggior costo del servizio per due milioni di euro.
Salvemini ha spiegato che "il Pef (piano economico finanziario) conteneva (e contiene, nella gestione commissariale Sodano) i costi derivanti da decreti ingiuntivi, lodi arbitrali, accordo transattivo da 605mila euro l’anno con Axa ed Ecotecnica in relazione al precedente appalto, oltre che dagli effetti di una sentenza del Tar Puglia che ha confermato l’aumento delle tariffe deciso dall’Agenzia regionale per il periodo dal 2010 al 2017". Salvemini risponde nel merito, smentisce categoricamente l'aumento arbitrario delle imposte e lo tratta come un atto dovuto per riequilibrare i conti e assicurare una gestione sana dell'ente, il dissesto di Lecce, altrimenti, sarebbe ricaduto sulle future generazioni e classi dirigenti della città. Congedo non risparmia nemmeno un attacco concernente la situazione caotica del centrosinistra, gli dice apertamente di star attento ai "salvagente baresi" che, secondo lui, potrebbero portare a perdere il controllo di un'area politica. La scelta di Salvemini gli procura anche un attacco personale da Congedo, che gli dà del "burocrate", anziché del "politico", per aver dimostrato di non essere all'altezza di una scelta coraggiosa, in grado di assicurare un diverso modello economico e di sviluppo a Lecce che, secondo Congedo, non può essere quello di chiedere sempre sacrifici ai cittadini, vessati dalle imposte.