Valentina Perrone vive tra Guagnano e Salice Salentino (Lecce). Laureata in Pedagogia dell’Infanzia e in Scienze Pedagogiche, titoli conseguiti entrambi con il massimo dei voti e la lode presso l’Università del Salento, ha collaborato con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo leccese svolgendo studi e ricerche nell’ambito dei processi formativi e partecipando alla stesura di testi specialistici.
È giornalista pubblicista, collabora con il Nuovo Quotidiano di Puglia. Da alcuni anni, inoltre, si occupa di uffici stampa e comunicazione. Nel 2015 ha ricevuto la Menzione Speciale al Premio Giornalistico Terre del Negroamaro, mentre nel 2016 ha conquistato, da giornalista, il primo posto al Concorso Letterario Terre Neure. Ancora nel 2016 ha ricevuto un premio speciale dal Comune di Guagnano nell’ambito dell’ottava edizione del Premio Terre del Negroamaro, per aver contribuito alla divulgazione, su testate locali e nazionali, dell’immagine bella delle Terre del Negroamaro. Nell’agosto del 2018 ha ricevuto a Torre dell’Orso (LE) il Premio SalentoDonna per il suo impegno sul territorio in ambito culturale. Valentina adora i cani ed opera attivamente con associazioni a sostegno degli animali, nel 2014 e nel 2018 ha ricevuto due riconoscimenti per la sua opera giornalistica compiuta in favore degli animali e delle associazioni impegnate nella loro tutela. Svolge inoltre attività di volontariato per la promozione e la valorizzazione del territorio locale. Nel 2015 ha pubblicato il suo fortunato libro d’esordio, la raccolta di racconti dal titolo “Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla” (secondo classificato al Premio Città del Galateo 2018, terzo classificato al Premio Letterario Nazionale Il Tombolo 2016, finalista al Premio Letterario Internazionale Nabokov 2016, il racconto “Attese” primo classificato al Concorso Letterario Nazionale Versi tra due mari 2016), a cui ha fatto seguito, nel 2017, il romanzo “Memorie di Negroamaro” (primo classificato al Premio Letterario Internazionale Città del Galateo 2017, terzo classificato al Premio Presìdi del Libro Alessandro Leogrande 2018, terzo classificato al Premio Letterario nazionale Città di Taranto 2018, terzo classificato al Premio Letterario Internazionale Un libro nel Borgo 2018, menzione d’onore al Premio Letterario Nazionale Bari Città Aperta 2017), entrambi pubblicati per Edizioni Esperidi. Il suo libro “Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla” è stato inserito tra le letture consigliate della Rivista Icon del Gruppo Mondadori (Marzo 2018) ed è stato acquisito dalla Mumac Library, la seconda più grande biblioteca al mondo dedicata al caffè, situata nel Mumac, il Museo della Macchina per Caffè del Gruppo Cimbali a Binasco (MI). Grazie ai suoi libri, Valentina è oggi una delle autrici più apprezzate del panorama salentino. È spesso ospite di eventi culturali, a cui di frequente prende parte anche come relatrice, moderatrice o presentatrice. Diversi gli istituti scolastici, salentini e non, presso cui è stata protagonista, invitata da docenti e dirigenti per presentare i suoi libri, incontrare gli studenti e portare loro l’esperienza autentica della scrittura. Un suo racconto dal titolo “Partire e ritornare. Per abbracciarti ancora” è contenuto nel libro “Il viaggio della vita” (Esperidi 2018), il cui ricavato viene devoluto all’Associazione Alessia Pallara Onlus per la lotta contro la leucemia mieloide acuta. Il 14 febbraio 2019 è stata ospite della libreria Feltrinelli di Lecce per l’iniziativa “Dillo con un libro” realizzata in tutte le Feltrinelli d’Italia in occasione della festa di San Valentino. È possibile consultare la biografia completa, con pubblicazioni incluse, sul sito www.valentinaperrone.it. A seguire, una sua intervista rilasciata per Totem Giornale.
Buongiorno, dott.ssa Perrone. Come è cominciata la sua (fortunata) storia di scrittrice e di giornalista?
“Ho sempre amato scrivere, sin da bambina, e non trovo tra i miei ricordi giorni che non siano in qualche modo intrisi d’inchiostro. Crescendo, ho semplicemente coltivato la passione di scrivere studiando e imparando moltissimo. Dopo una serie di contributi legati ai miei studi accademici e inseriti all’interno di volumi di settore, nel 2015 ho pubblicato il mio libro d’esordio, ‘Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla’: lui mi ha presa per mano e mi ha condotta in un mondo straordinario, in cui la voce dell’anima tracciata sulla carta ha incontrato per la prima volta gli occhi e i cuori dei lettori. Un mondo di cui, oggi, non posso più fare a meno. Da lì in poi è stato un crescendo di emozioni bellissime, scaturite anche dai numerosi riconoscimenti che mi sono stati conferiti attraverso i miei libri: ogni volta che qualcuno si accorge di quello che scrivi e di come lo scrivi ritenendoti meritevole di nota, la gioia è la conseguenza ovvia, inevitabile, immensa, insieme alla voglia nuova di scrivere ancora, di non smettere mai. Per te stessa, che non puoi vivere senza, e per chi ti legge che si nutre delle emozioni che con i tuoi libri riesci a trasmettere. Dopo il mio libro d’esordio, nel 2017 ho pubblicato il romanzo Memorie di Negroamaro e a seguire una serie di racconti inseriti in alcune antologie, mentre ancora prima, molto prima, ho iniziato la mia attività di giornalista, che svolgo intensamente tuttora e benché riguardi una forma d’inchiostro ben diversa, pure lei mi regala ogni giorno grandi soddisfazioni. Non credo che tutto ciò possa ritenersi l’esito di pura fortuna. Scrivere è un’attività per nulla banale, assai complessa, che richiedere tantissima attenzione e molto impegno. Io dico sempre che le cose belle arrivano per chi non smette di crederci, ma anche per chi è pronto a fare un passo indietro, e restare per un po’ lì dov’è se serve, fino a quando non è sufficientemente pronto a fare passi nuovi, con l’umiltà preziosa di voler imparare sempre”.
Quali sono i suoi interessi nel tempo libero? “In teoria tantissimi, in pratica pochi per via del tempo assai esiguo che mi resta dopo il lavoro. Potrei parlarti del volontariato, della promozione del territorio che spesso metto in pratica attraverso la Pro Loco del mio paese e della diffusione della cultura che nel mio piccolo cerco di compiere nei contesti territoriali di socializzazione. Amo leggere. Vorrei viaggiare più spesso”.
Nei suoi libri racconta spesso il Salento, sua terra natia verso cui ha sempre dichiarato amore. Quanto è difficile conseguire il successo partendo dal proprio territorio per poi scrivere romanzi apprezzati a livello nazionale? “Non credo che esistano difficoltà a priori o semplificazioni in partenza. Come dicevo prima, il mestiere di scrivere è complesso, ma come tutti i mestieri, se fatto bene può solo dare grandi soddisfazioni. E’ vero che il nostro non è un territorio facile, si scrive molto più di quanto si legge, ma le cose belle brillano sempre, ovunque, e sanno farsi strada grazie a noi che non smettiamo mai di incoraggiarle e grazie al buono che si portano addosso e che chiunque, prima o poi, riuscirà a cogliere”.
A che punto pensa che siamo rispetto alla sensibilizzazione nei confronti degli animali, un tema assai importante oggigiorno? È aumentata attraverso le iniziative da parte delle Istituzioni oppure c’è ancora tanto da fare? “Grazie per aver tirato in ballo gli animali, loro sono una pagina bella e importante della mia vita. Credo che sino ad oggi molto sia stato fatto, ma ancora tanto resta da fare. Assistiamo quotidianamente a storie di abbandoni e maltrattamenti, spesso assai gravi e brutali, che evidenziano nell’agire umano l’esistenza di aspetti a dir poco assurdi, inconcepibili, che mai potranno trovare spazio nell’universo della ragione. Per via degli studi che ho compiuto e di quello che è diventato via via il mio pensiero nel corso tempo, continuo a credere fortemente nel ruolo prezioso dell’educazione, in tutti i campi della vita. Educare al rispetto dell’altro, sia che si tratti di un nostro simile o di altro essere vivente, resta per me l’unico mezzo – potentissimo – per annientare l’odio in tutte le sue innumerevoli forme, compreso quello nei confronti degli animali. E bisogna farlo da subito, sin dai primi anni di vita, senza smettere mai: il processo educativo non termina con l’infanzia e la giovinezza, prosegue anche oltre, per tutta la vita. Voglio continuare a credere che quel tanto che resta da fare, prima o poi si farà, e si farà bene”.
I suoi prossimi obiettivi in una carriera ormai già ampiamente collaudata? “Il mio nuovo romanzo innanzitutto, che tra non molto incontrerà finalmente i lettori. E una serie di progetti importanti di cui non svelo nulla, che mi vedono coinvolta direttamente e che già so, sapranno emozionarmi moltissimo”.
Che cosa sente suggerire ai giovani aspiranti giornalisti e scrittori? “Di studiare, tanto e sempre. Di non trascurare mai lo studio della lingua italiana, vero pilastro del mestiere di scrivere. Di leggere moltissimo e di mettere nero su bianco la vita, che sia essa reale o puro esito della fantasia, solo quando si è davvero sicuri di quello che si sta per scrivere. Di comprendere che la scrittura è un grande atto di responsabilità, sia che si lascino tracce di vita sui fogli di giornale sia che si inventino storie con cui riempire i romanzi”. Se la sente di regalare un pensiero veloce e in tempo reale ai nostri lettori, per salutarci? “Scrivere è un pretesto per sognare”.