Nella suggestiva cornice della terrazza panoramica del Teatro Excelsior – Carmelo Bene di Campi Salentina, l’Associazione e Gruppo teatrale “Che Bella Compagnia”
ha messo in scena in forma teatralizzata il poemetto epico “Li Martiri d’Otràntu” scritto dal poeta cavallinese Giuseppe De Dominicis cui hanno assistito il pronipote del citato poeta, Franco Natale, ed il responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune di Cavallino, Giuseppe Pascali.
L’evento, inserito nel programma del “Festival estate 2023” di Campi Salentina, è stato preceduto dai saluti istituzionali del sindaco Alfredo Fina, dell’Assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione e Nuove Tecnologie e vicesindaco Laura Palmariggi, e da un’introduzione all’opera del professore squinzanese Emilio Filieri che, oltre a presentare il contesto storico in cui si è svolto l’assedio di Otranto, ha intrattenuto il pubblico sull’evoluzione della poesia dialettale salentina, sulla figura e sullo stile poetico del De Dominicis nonché sulle caratteristiche strutturali della poesia “Li Martiri d’Otràntu” accompagnate dalla lettura, a titolo di esempio, di alcuni versi.
“Una presenza necessaria quella del prof. Filieri – ci dice l’animatore del Gruppo teatrale – perché, per noi tutti, mettere in scena quest’opera è stata la fine di un percorso culturale iniziato con la visione del film “Otranto 1480” e del documentario ”Otranto 1480 – l’assedio” trovato negli archivi di RaiStoria; continuato con lo studio dei termini dialettali e dei particolari, tipo la bandiera dell’impero ottomano che nel 1480 era di colore verde e non aveva la stella ad otto punte; sviluppato con i contatti con le Amministrazioni di Cavallino, Otranto e con la Diocesi di Otranto che doveva essere concluso, se possiamo così dire, con la sintetica, competente ed efficace trasmissione al pubblico – prima della rappresentazione - dei veri attori dell’evento, il poeta e la storia di Otranto, da parte di un autorevole rappresentante del mondo accademico come il prof. Filieri”.
A due giorni dalla sua rappresentazione l’animatore teatrale del Gruppo, Vincenzo Iacoviello, riassume a Totem alcuni elementi assurti a punti di forza nel corso della serata: "…la scelta del modello del teatro greco, secondo me, è stata fondamentale per rendere l’opera fruibile: l’alternante ingresso delle voci dei due narratori, delle quattro componenti del coro e dei personaggi otrantino e musulmano è servita per mantenere alta o richiamare l’attenzione dell’uditore. Secondo i primi commenti ricevuti, anche aver creato una colonna sonora con musiche strumentali, non dell’epoca e talvolta anche moderne, sempre in linea con il contesto descritto dal poeta e con le mutevoli situazioni richiamate dalle numerose metafore presenti nel racconto ha favorito la graduale immissione dello spettatore nella Otranto invasa dai Turchi, nei ritmi della battaglia, nella crudeltà della guerra e nella religiosità del martirio. Se a ciò aggiungiamo una scenografia certamente spartana ma piena di simboli (le torri, le due bandiere di Otranto e dell’Impero Ottomano, i leggii dei narratori) e qualche effetto di luce…".
A fine serata gli ospiti sono stati omaggiati di una confezione di vino della linea “Terrae Hydrunti” offerta Cantina Cooperativa Salice Salentino, mentre gli spettatori hanno potuto ammirare il mosaico dei Martiri di Otranto del prof Grangrande esposto per l’occasione. “C’è bisogno di conoscere e far conoscere la poesia dialettale e la storia della nostra terra natìa e del Meridione d’Italia” – conclude.