Nato a Los Angeles da mamma messicana e papà haitiano, Sergio Sylvestre si è fatto conoscere dal grande pubblico grazie alla sua partecipazione al talent show "Amici", nella quindicesima edizione, da lui poi vinta.
Il "gigante buono" lo chiamavano molti, nei suoi due metri d'altezza e il viso dolce con gli occhi da bambino. E dopo quella grande vittoria nel 2016, e la partecipazione al Festival di Sanremo l'anno seguente, per Sergio, che da diversi anni ha scelto di trasferirsi in Italia e in particolare nel Salento, era arrivata l'occasione per vivere una serata altrettanto importante per il suo percorso professionale, ovvero l'invito a cantare l'inno nazionale prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus, mercoledì 17 giugno, conclusasi con la vittoria della squadra partenopea. Ma qualcosa ha turbato l'esibizione del cantante statunitense, che si è bloccato su alcune strofe mentre intonava l'inno del paese che diversi anni fa lo ha accolto e a cui il trentenne deve tantissimo; l'emozione ha giocato un brutto scherzo a 'Sergione' che ha dichiarato di essere stato
"emozionato come poche altre volte. Vedere quell'enorme stadio così vuoto, mi ha dato una grande tristezza. Per questo mi sono bloccato, non perché abbia dimenticato le parole".
Una gaffe, questa di Sergio, che ha poi terminato l'esibizione alzando il pugno chiuso e urlando 'no justice, no peace' in riferimento al movimento 'Black lives matter' nato da poco dopo l'uccisione dell'afroamericano George Floyd, che ha subito attirato critiche e tantissimi commenti denigratori, umilianti e a tratti razzisti, come ad esempio quello del leader della Lega Matteo Salvini che, subito dopo l'esibizione, ha scritto su Twitter: "Sbaglia l'inno e saluta con il pugno chiuso, ma dove l'hanno trovato? Povera Italia. No comment". Un post che a molti è apparso spropositato ed eccessivamente duro, che si aggiunge a tanti altri insulti razzisti e commenti sgradevoli, ai quali si contrappongono anche tantissimi post e messaggi di solidarietà e comprensione da parte di amici e personaggi noti come Alessandra Amoroso, Emma, Fedez o Elodie, che invece in un video ha detto: “Sono schifata, trovare l’occasione per fare commenti razzisti mi fa schifo. Lo avete offeso perché si è emozionato, non vi meritate Sergio Sylvestre che vi canta l’inno nazionale. Sono mortificata e dispiaciuta, fate del male alle persone gratuitamente, siete delle brutte persone, anzi delle me**e”. Parole di vicinanza anche dal Sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, che su Facebook ha scritto un lungo pensiero sull'accaduto: "Ho avuto modo di conoscere Sergio Sylvestre nella scorsa edizione di Bande a Sud, un ragazzo sensibile, un grande artista, un “gigante buono”. A lui voglio esprimere tutta la mia solidarietà per la brutalità degli attacchi subiti dopo l’esibizione nella finale di Coppa Italia della scorsa sera. Vittima di una shit storm inaudita, fatta di odio, per lo più razziale. A Sergio vogliamo dire che se lui si sente “Fratello d’Italia” noi ne siamo fieri e orgogliosi. La scelta degli organizzatori di far cantare l’inno ad un ragazzo che è venuto dall’America in Italia a realizzare i suoi sogni (un percorso insolito, poiché di solito siamo noi italiani ad andare in America) è stata intelligente, lo è ancor di più in questo periodo in cui la questione delle violenze contro gli afroamericani è purtroppo tornata ad essere d’attualità. Sergio siamo con te! Anche noi con il pugno chiuso all’insù per il significato importante che ha quel gesto (qualcuno dovrebbe studiare la storia). All’inno suonato da Salvini a petto nudo in spiaggia, preferiamo l’inno interrotto dall’emozione di un ragazzo sensibile e serio, un “fratello d’Italia”!