Se un giorno dovessero chiedermi come vedo la mia Terra, il Nord Salento, risponderei senza esitazione, paragonandola all’insieme delle tele dipinte da Vincent Van Gogh, una magica esplosione di colori che deliziano gli occhi con paesaggi quasi surreali, tanto da rendere acceso anche il buio della notte.
Ed è proprio questo che si avverte appena si varca la soglia del Convento di Sant’Elia, una delizia dell’anima, un insieme paesaggistico dove sboccia ogni giorno un nuovo fiore, regalando ciò di cui la mente non sarà mai sazia, la conoscenza. Negli ultimi due anni, ma soprattutto da un pò di mesi a questa parte, grazie anche all’aiuto di Francesca Malatesta, Simone Mazzei ed Eduardo Ursino, molti passi avanti sono stati fatti nella ricerca storico-archeologica di questo immobile, tanti rinvenimenti, iscrizioni, anfratti nascosti, stanno man mano aiutandoci a riscrivere la storia di questo posto e forse delle zone limitrofe. Ma quello che più fa piacere è il modo in cui le nostre comunità siano interessate alla conoscenza e ai racconti narrati anche da vecchi abitanti del paese. Di grande rilievo culturale è l’iniziativa proposta da Angelo Sirsi, ex assessore comunale di Campi Salentina da sempre impegnato nella valorizzazione del territorio, e di Rita Perrone, presidente della Proloco di Campi Salentina anche lei impegnata spesso in queste “battaglie storiche”. Il nome dell’ iniziativa già nasconde un magnetismo ricco di attrattiva, “Un monastero ancora da scoprire”, un viaggio a ritroso, un’esperienza nuova e unica che riporterà i partecipanti indietro nel tempo, dove mistero e storia si intersecano donando al visitatore quel fascino sacro di un tempo ormai andato. Ad accompagnare gli ospiti in questa percorso sarà il sottoscritto Marco Presta e lo storico Luigi Del Prete, nome noto del territorio pugliese. Il tutto avverrà sabato 29 agosto 2020 alle 18.00, orario perfetto per poter osservare lo splendido tramonto che spesso questo posto regala. L’idea è quella di organizzare più eventi, volti a ridare vita a ciò che molti di noi hanno dimenticato, la grande bellezza del posto in cui viviamo. Allora non mi resta che augurarvi buon viaggio, e che la storia vi travolga con una ricca profusione di conoscenza.