Di seguito, il comunicato stampa giunto in redazione dal dottore Salvatore Sisinni, 81 anni, squinzanese d'origine, specializzato in Malattie Nervose e Mentali, Neuropsichiatria Infantile e in Igiene e Medicina Scolastica, oltre che appassionato scrittore.
"Questa triste, grave, spaventosa vicenda pandemica da Covid-19, resterà nella Storia della Medicina per due motivi, diametralmente opposti: il primo, esaltante, consistente nel sacrificio senza limiti di tanti operatori sanitari (medici, infermieri e collaboratori) che si stanno spendendo sino allo stremo delle forze, combattendo in prima linea il virus; il secondo, non esaltante ma deprimente, per la serie di errori che si stanno
commettendo, da nord a sud, da regione a regione, da parte di chi ha avuto il compito di gestire questa situazione di emergenza sanitaria ed economica, che si è abbattuta come uno tsunami sul nostro Paese impreparato e, in alcune regioni del Meridione, non sufficientemente organizzate. Si procede – come si suol dire – a tentoni. Si minacciano di sanzioni pesanti alcuni operatori che non vogliono vaccinarsi, poi, non si soddisfa la richiesta di tante persone (o la si soddisfa con molto e colpevole ritardo), fragili per l’età – ultraottantenni – o minate da malattie gravi (tumori, cardiopatie, ecc.) per mancanza delle necessarie dosi di vaccino. S’invoca la cosiddetta “immunità di gregge”, da raggiungere quanto prima possibile e il mese previsto e auspicato viene spostato, strada facendo, da giugno a luglio e, poi, a settembre e forse a ottobre.
Uno dei tre vaccini sul mercato – l’AstraZeneca – viene sospeso immediatamente, un’ora dopo averne assicurato l’efficacia e la sicurezza. Ovviamente, con l’aumento alle stelle della paura di quanti erano prenotati per farlo e la caduta a picco della fiducia che si ripone in chi lo consiglia come mezzo utile alla prevenzione di un eventuale contagio. Come se non bastasse, scoppia – a mo’ di un fulmine a ciel sereno – il “giallo” di Anagni, cioè di milioni di dosi di un vaccino destinato certamente a vaccinare altre persone fuori dall’Italia e dell’Europa (altrimenti perché nasconderlo?). Qualcuno, a tal proposito, ha ironizzato ricordando il leggendario schiaffo morale che la cittadina laziale dette a Papa Bonifacio VIII nel lontano 1303.
E c’è dell’altro: su un giornale della Capitale, a diffusione nazionale, mi è capitato di leggere un articolo, dal titolo, a caratteri cubitali: “Pericolose per la salute. Il Ministero proibisce la vendita delle U- Mask”. Si parla di mascherine delle quali prima è stata autorizzata la vendita e, dopo qualche mese, la si è bloccata, perché sono dannose alla salute. Altra considerazione su alcuni provvedimenti restrittivi varati in questo periodo pasquale, caratterizzato dal codice rosso rafforzato, su quasi tutto il territorio nazionale: non possono essere raggiunte le seconde case se non per “comprovati” motivi di urgenza. Mi chiedo e chiedo: quali sono?
Suppongo un furto, un danneggiamento, un allagamento per la rottura di qualche tubo in un bagno o in una cucina causato dall’usura. Ma come si fa a stabilirlo? Normalmente una persona che ha una casa in una marina – che, nella maggior parte dei casi, per nove mesi l’anno è “terra di nessuno” – vi si reca il sabato o la domenica per accertarsi della situazione in cui si trova. Quindi, c’è già l’urgenza che ovviamente non si può comprovare prima, ma, semmai, dopo, al ritorno, e solo nel malaugurato caso che il caseggiato sia stato danneggiato, nonostante sia fornito – come quasi tutte le seconde case – da robuste grate di ferro alle porte e alle finestre. Perché i vandali e i ladri sono due categorie umane non in via di estinzione ma, purtroppo, in crescita. E la cronaca quotidiana dei giornali lo conferma. Per concludere e per essere propositivo, ribadisco il mio pensiero, avendolo già espresso più volte. Bisogna evitare gli assembramenti. E siccome si sa dove, per lo più, si verificano (piazze, parchi, luoghi della movida), in quei luoghi bisogna inviare i controllori (polizia, carabinieri, vigili urbani, personale dell’esercito, della marina, dell’aereonautica che non credo non sia disponibile in tempo, per nostra fortuna, di pace qual è l’attuale). Tale personale dovrebbe essere autorizzato a infliggere multe salatissime ai trasgressori. E credo che questo possa essere un buon deterrente per evitare il diffondersi dei contagi, a differenza del divieto di consumare al banco del bar la classica tazzina di caffè".