Dopo la morte di Simone, si alza la protesta per una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro

a cura della 09 Giugno 2020

Tute blu e caschi gialli e arancioni per terra, distese sul pavimento degli uffici dell'Ispettorato Provinciale del Lavoro, per protestare contro la precarietà dei contratti, la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, o l'assenza di rappresentanza sindacale nei confronti di operai spesso anziani.

Un presidio organizzato da Sportello Popolare del Lavoro, la Casa del Popolo di Lecce e il Movimento No Tap, anche in seguito all'incidente sul lavoro dello scorso 27 maggio nel quale è deceduto lo squinzanese 34enne Simone Martena, mentre era impegnato con un mezzo pesantissimo sul cantiere del metanodotto Tap/Snam di Pisignano.
Tanti i lavoratori che, attraverso lo Sportello Popolare del Lavoro, hanno reso note le difficili condizioni nelle quale si trovano a lavorare, con esposizione a rischi e pericoli e senza misure di sostegno e protezione da parte del governo. Già 14 i morti sul lavoro soltanto nei primi giorni di giugno e più di duecento dall'inizio dell'anno; una situazione insostenibile che, come si evince anche dal presidio organizzato nella giornata odierna, necessita urgentemente di maggiori controlli, più sicurezza, stabilità e attenzione nei confronti dei lavoratori.

Redazione

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