Cura Italia, Partite Iva incazzate scrivono a Conte: “ad aprile auspichiamo manovra shock”

P.I.N – Partite Iva Incazzate, movimento capitanato dalla Presidente Alessia Ruggeri con al fianco il Vice Antonio Sorrento, prende carta e penna e indirizza al Presidente del Consiglio alcune osservazioni sul decreto "Cura Italia", bollato come "insufficiente".

La missiva è stata scritta di concerto con Confimprese Italia, Confederazione nella quale Ruggeri e Sorrento ricoprono rispettivamente il ruolo di vice presidente e segretario nazionale. «Il Decreto in oggetto - si legge nella missiva - mette in campo una serie di risorse e misure non sufficienti a contrastare la drammatica gravità della situazione. Gli interventi previsti, infatti, sarebbero dovuti essere mirati, con maggiore incisività, verso i lavoratori autonomi, verso le micro, piccole e medie imprese e verso le filiere (turismo, ristorazione, trasport) che più di altre hanno subito e, purtroppo subiranno ancora, l’annullamento totale degli incassi.

A tal proposito, alla luce dell’ormai conclamato impatto negativo che le aziende stanno sostenendo, anche in termini di bilancio previsionale per l’anno in corso, è fondamentale che le misure abbiano valenza anche preventiva ovvero che possano essere di sostegno, sulla base di una “ragionevole” previsione, all’ulteriore trend sfavorevole che verrà registrato nei prossimi mesi. In altri termini -si legge ancora- non si può aspettare di registrare un calo del fatturato e dell’occupazione ma bisogna attivarsi fin d’ora affinché alle AA.PP. sia consentito di trattenere, in bonis, liquidità in azienda (o di recuperarne di nuova) per poter continuare ad essere sul mercato.

Nel ribadire, ulteriormente, che servirà veramente una manovra shock, che auspichiamo arrivi con il prossimo decreto di aprile, e non solo 25 mld di euro, evidenziamo come il maxi decreto in questione sarebbe dovuto essere suddiviso in più interventi legislativi separando quelli in ambito sanitario, a quali plaudiamo, da quelli fiscali e di sostegno a famiglie, imprese, professionisti e lavoratori. Occorrerà terminata l’emergenza, così come in tutte le situazioni postbelliche, fare un Reset del Sistema Italia. Sarà imprescindibile, pertanto, firmare una vera e propria pace sociale tra i cittadini e lo Stato. Servirà una grande coesione tra i contribuenti ed il sistema tributario nazionale. Un grande Giubileo, una tantum, fiscale, previdenziale e bancario con un solo obiettivo: Italia riparti! Nella certezza che la presente venga presa nella giusta considerazione ed in attesa di un cortese cenno di riscontro, l’occasione è gradita per inviare distinti saluti».

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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