E' nato negli Stati Uniti, e precede lo shopping natalizio. Il black friday, che quest'anno ricorre il 27 novembre, è pronto a scontare tutto, prevedendo prezzi molto più economici e convenienti rispetto ad altri periodi dell'anno.
Una ricorrenza che di anno in anno si è radicata anche in Italia, diventando un'occasione attesa da molti, in particolare per gli acquirenti più 'accaniti' ma anche per i titolari di negozi fisici e on-line che vedono andare a ruba molti dei loro prodotti, dal settore dell'abbigliamento a quello dell'elettronica.
Un black friday molto diverso, però, quello di quest'anno, "minacciato" dall'insidia Covid-19, e dalle misure restrittive dettate dal PDCM in atto per contrastarne il contagio. Difficile, infatti, fare shopping con orari limitati o code più severe da rispettare, ma soprattutto a causa della crisi economica che inevitabilmente il virus ha portato con sè, trasformando l'emergenza sanitaria in una vera e propria emergenza economica, e costringendo molti a risparmiare. E il Covid-19 ha cambiato anche il modo di fare acquisti, provocando un'impennata di acquisti online, portando molte aziende a realizzare una vera e propria trasformazione digitale. Secondo alcuni dati, infatti, si prevede che oltre il 70% degli acquirenti comprerà online, preferendolo al solito e tradizionale giro per negozi, perdendo però così la bellezza del vedere, sentire e toccare con mano l'oggetto ambito. "Nera", però, sembrerebbe essere la situazione di negozianti e commercianti di vari settori, che "rischiano il collasso"- come dice Luigi Muci, Presidente di Confesercenti. "I negozi sono deserti, la gente ha paura di uscire di casa, gli orari sono limitati e si registra un crollo dei consumi"- continua, dichiarando come ogni acquisto online tolga ricchezza ad ogni singolo negozio di vicinato. "Chiediamo che la gente spenda nei negozi della propria città, ovviamente senza rinunciare agli sconti"- commenta Maurizio Maglio, Presidente di Confcommercio Lecce- e auspichiamo che ci sia collaborazione tra i cittadini e i negozi che possano mettere a disposizione degli acquirenti tutte le comodità per poter acquistare i loro prodotti, con consegne a domicilio, canali social e app di messaggistica istantanea. Non facciamo morire il nostro commercio locale".