La festa della Madonna della Stella, protettrice di Dragoni, frazione di Lequile, è stata ovviamente annullata per l’emergenza sanitaria.
“Ma la processione si faccia comunque, solo con la statua e senza partecipazione di popolo”: è questo l’appello firmato da 200 fedeli in occasione della ricorrenza fissata, per tradizione, al mercoledì dopo Pasqua. Si tratta di una petizione indirizzata al sindaco Vincenzo Carlà, all'arcivescovo di Lecce, Michele Seccia. E anche, simbolicamente, a Papa Francesco. La necessità del distanziamento sociale ha stoppato ormai da tempo riti e feste. Ma l’obiettivo della raccolta firme è quello, come si è già verificato in altri paesi, di portare in cammino solo il simulacro della Madonna.
Il promotore dell’iniziativa è il consigliere comunale Damiano Rollo, che ha scritto al sindaco. Lo ha fatto, tuttavia, nelle vesti di cittadino e devoto. “Sono consapevole dell’emergenza sanitaria, ma proprio a causa di essa ritengo necessario che simili tradizioni - sostiene Rollo - non vadano completamente interrotte. Il parroco dello Spirito Santo e il “Comitato festa Dragoni” hanno comunicato la sofferta decisione di annullare la festa di quest’anno. La prudenza deve essere la nostra stella polare, ma si potrebbe fare come avvenuto, per esempio, in provincia di Lucca e di Como. E cioè, dopo la messa in diretta streaming, consentire la processione per le vie della frazione con la sola statua della Madonna della Stella, trasportata da un mezzo autorizzato e senza alcuna partecipazione di gente. In modo, quindi, da consentire a tutti di raccogliersi in preghiera e onorare la protettrice rimanendo all'interno delle abitazioni, attraverso l’apertura di porte e finestre, e l’esposizione di lumini. È una proposta supportata dalla raccolta firme”, afferma il consigliere.
Dello stesso tenore la missiva, firmata da Giorgio Schimera, rappresentante dei 200 sottoscrittori, trasmessa all'arcivescovo e spedita anche in Vaticano. Tuttavia, si tratta di una questione di sicurezza e ordine pubblico. Il placet spetta quindi alle autorità civili, prima ancora che a quelle ecclesiastiche. Proprio in questi giorni, simili manifestazioni religiose (come nei casi di San Marco in Lamis e Supersano) hanno generato assembramenti pericolosi, ancorché in buonafede.