Sta facendo discutere in queste ore il ritrovamento della carcassa di un delfino, nella marina di Torre Rinalda, a pochi chilometri da Casalabate, soprattutto per il fatto che dopo un giorno, la carcassa risulterebbe scomparsa.
Il corpo del mammifero spiaggiato, che presentava tagli a muso e testa, come se avesse urtato un’elica prima di morire, fu ritrovato la mattina del 5 gennaio da alcuni residenti della marina, i quali non esitarono a contattare l’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Carlo Mignone, intervenuto poi sul posto con l’Ufficio locale marittimo di San Cataldo. Ma durante la notte, nel frattempo che la Capitaneria di Porto intervenisse per rimuovere la carcassa, sembrerebbe che qualcuno abbia pensato di appropriarsi della carne dell’animale, magari per rivenderla, una volta sfilettata e lavorata in maniera opportuna, spacciandola per carne di tonno. Questa finora l’ipotesi più accreditata da cittadini e amministratori, come si evince anche dal post che lo stesso Assessore Mignone ha pubblicato su Facebook domenica sera, dichiarandosi indignato e disgustato per quanto avvenuto: “La Capitaneria di Porto- si legge nel post- non è arrivata in tempo per la rimozione della carcassa e questa mattina del delfino spiaggiato rimaneva solo la testa mentre il resto del corpo del cetaceo era stato nottetempo sapientemente tagliato e portato via da sconosciuti, con tutta evidenza per essere mangiato. Orbene, non voglio entrare nel merito della tempestività o meno delle autorità che avrebbero dovuto provvedere alla rimozione del povero delfino, ma solo puntare il dito contro chi senza scrupoli confonderà’ con ogni probabilità , sapientemente “sfilettato”, la carne del delfino vendendola come carne di tonno. Questo delinquente senza scrupoli conoscerà il pericolo sanitario di questa “carne”, visto che i delfini al vertice della catena alimentare, sono “carichi” di elementi tossici, come ad esempio il mercurio, e quindi pericolosi per la salute umana. Spero che chi di competenza vorrà sporgere denuncia contro ignoti, nel caso contrario provvederò io stesso in tal senso tramite una delle associazioni di protezione animali presenti sul territorio”.