Formazione e informazione direttamente con gli esperti della ASL. É partita ier mattina in Direzione Generale ASL Lecce, la fase formativa, di confronto e divulgazione.
Obiettivo del primo incontro con alcuni die rappresentanti delle ventidue associazioni componenti del Comitato Consultivo Misto (CCM): utilizzare al meglio i servizi forniti dall’azienda sanitaria locale e ascoltare la voce del volontariato, utilissima per individuare criticità, eliminare disservizi e ricalibrare il sistema. Si è ragionato, cioè, delle questioni che toccano da vicino la vita delle persone quando entrano in contatto con la Sanità, dalle dimissioni ospedaliere protette (DOP) all’Assistenza domiciliare integrata (ADI), dalla RSA e RSSA alle case della vita, dalle liste d’attesa ai programmi di screening, in particolare quello mammografico, recentemente valutato dal Rapporto Bersagli tra i migliori d’Italia per l’ottima percentuale d’adesione (78,6%), oppure la senologia istituzionale, che riguarda le donne fuori dall’età di screening (50-69 anni).
Un dialogo fortemente voluto dalla Direzione Generale e dal CCM per rafforzare il legame tra ASL e associazioni che operano sul territorio e rappresentano un mondo variegato fatto di volontari, pazienti oncologici, anziani, disabili e di bisogni cui dare risposte, nelle strutture sanitarie e anche fuori, soprattutto nel domicilio di persone bisognose di assistenza, di servizi e, non di rado, anche soltanto di compagnia. Un fattore importante - è stato più volte sottolineato - è creare occasioni di integrazione tra Distretti socio sanitari e Terzo settore, in particolare nell’ambito dell’assistenza domiciliare; ma anche mettere in rete le diverse esperienze di volontariato con le competenze offerte dall’ASL e dai Piani d’Ambito, in cui i servizi sociali del comuni giocano un ruolo di primo piano.
Temi noti e meno noti sviscerati e condivisi: come funzionano le lista d’attesa della senologia e come sono state “tagliate”; che cosa sono le agende di prenotazione e come sono state riorganizzate e personalizzate eliminando “doppioni” e lungaggini; le priorità e i codici d’esenzione; i nuovi macchinari a disposizione per gli esami diagnostici (come i 9 mammografi recentemente installati) e le tecniche di valutazione; l’attività del Cup Senologico e del Punto Rosa; le nuove tecnologie per la gestione delle Porte Uniche d’Accesso, attraverso le quali il cittadino accede ai servizi domiciliari disponibili sul territorio. E poi i nuovi strumenti comunicativi da impiegare, ad esempio per creare una rete in grado di rispondere rapidamente ai problemi pratici che si presentano nell’attività di tutti i giorni.
Obiettivi, strumenti e modalità operative che costituiscono un vero e proprio modello partecipativo, per il quale l’Asl ha messo a disposizione i suoi formatori: Oronzo Borgia, direttore del Distretto di Nardò, Franco Pisanò e Franca Carluccio (del Tavolo tematico per la Senologia), Raffaele Rizzo (dirigente medico del Distretto di Nardò) e Daniele Sergi (responsabile dello screening mammografico aziendale). «É fondamentale utilizzare l’approccio giusto – ha detto Rita Tarantino, presidente del CCM - per essere informati e informare gli altri e per fare questo abbiamo cominciato dai presidenti delle associazioni che, a cascata, dovranno trasmettere le conoscenze acquisite e le informazioni corrette agli associati e ai cittadini con i quali si relazionano quotidianamente». Insomma, conoscere la sanità per farla funzionare meglio.