La squadra parte bene e disputa un ottimo prino tempo. Si vede che ognuno vuole vincere e dà il massimo delle proprie possibilità (i limiti di tanti per la serie A c'erano, ci sono, sono noti e vanno accettati).
La squadra corre, costruisce occasioni, tira, schiaccia la Samp, passa in vantaggio ma ha l'enorme demerito di non chiuderla come poteva e doveva.
Nel secondo tempo l'ennesimo pasticcio. Sarà il vento contro, sarà (soprattutto) l'atteggiamento completamente cambiato e diretto alla gestione invece che a chiudere la partita (magari sfruttando il nuovo modulo spregiudicato della Samp che tenta il tutto per tutto ma concede), sarà che il primo cambio arriva al minuto 73 e poi 2 all'80 - a pareggio subito- e 2 al 90), sarà un pizzico innegabile di malasorte che ci fa prendere gol nell'unica azione avversaria ben congegnata e ci vieta il rimpallo giusto negli ultimi convulsi minuti, sarà forse un poco di tutto questo, fatto sta che non riesce il balzo decisivo.
Ora l'aria è tesissima, tra contestazioni della curva e Ceesay che non regge più gli insulti, come spiega a Dazn, ed al gol fa il classico segno del dito a zittire.
Ora si vede tutto nero, c'è frustazione tra i tifosi (e purtroppo temo in qualche giocatore).
Ritengo che questo Lecce, per qualità e difetti, abbia la classifica che merita, forse prima ha dato pure più delle possibilità e da un po' paga lo sforzo (cfr. Strefezza e Gonzalez su tutti, ma pure altri).
È mancato il balzo decisivo ma l'errore più grave che si possa fare adesso è convincersi che ci si sia immessi in un flusso negativo inarrestabile, quando invece tra noi e il terzultimo posto ci sono ancora 2 squadre, a 2 e 5 punti.
Vero che si è sprecato un tesoretto, ma ora è il momento di fare più sorrisi alternandoli però a necessarie scosse mentali: le modalità le lascio individuare alla società, molto più vicina di me alle dinamiche del gruppo squadra.
Coraggio ragazzi, ora vediamo tutto nero ma la salvezza è ancora ampiamente alla portata.