Svolta nell'ambito della ricerca per il trattamento dell'artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce le articolazioni.
Il progetto di ricerca europeo si chiama "Flamin-go" che significa fenicottero, nasce da una collaborazione tra l'Università del Piemonte Orientale, l'Istituto di di nano tecnologia del Consiglio Nazionale delle ricerche di Lecce, la Queen Mary University di Londra, il Max Planck Institute e l’AO Research Institute Davos – ARI svizzera. E così che il Tecnopolo del Cnr Nanotec di Lecce viene premiato a livello europeo con il finanziamento di 6 milioni di euro, per il programma Horizon 2020, finalizzato ad individuare una cura per l'artrite reumatoide, patologia che in Europa conta quasi 3 milioni di persone affette.
Il progetto "Flamin-go", inoltre, vuole significare proprio: 'infiammazione che va via', e la ricerca avrà come sede proprio il Tecnopolo Nanotec di Lecce, diretto da Giuseppe Gigli, che dichiara: "nel nostro laboratorio saranno sviluppate le piattaforme organo-su-chip, un chip artificiale multifluidico tridimensionale per colture cellulari 3-D che simula le attività, la meccanica e la risposta fisiologica di interi organi". Fondamentale il contributo di TecnoMed Puglia, tecnopolo pugliese per la medicina di precisione, che nasce per dare impulso alla ricerca traslazionale nel settore della medicina di precisione mediante approcci innovativi basati sulle nanotecnologie.
Dopo aver eseguito biopsie ed esami particolari sui pazienti, per ognuno sarà eseguito un trattamento e un piano di cura personalizzato, creando "rimedi su misura".
Il programma di finanziamento Horizon 2020 creato dalla Commissione Europea, ha quindi l'eccellente obiettivo di sostenere e promuovere la ricerca puntando sull'innovazione e lo sviluppo tecnologico.