Autismo, diagnosi e strategie terapeutico-riabilitative: tre giorni di aggiornamento

Tre giorni per approfondire i temi dell’Autismo, dalla diagnosi alla prognosi. Si tiene dal 10 al 12 aprile 2019 a Lecce (Polo Didattico, ore 9-17) la prima edizione del corso di aggiornamento e formazione intitolato “Diagnosi, prognosi e strategie terapeutico-riabilitative nel Disturbo dello Spettro Autistico”.

Il programma di formazione, organizzato a livello regionale da ASL Lecce (responsabili scientifici Angelo Massagli e Paola Calò del Servizio di Neuropsichiatria Infantile), Regione Puglia e ARESS Puglia, avrà una durata complessiva di 9 giornate della durata di 8 ore ciascuna e sarà costituito da tre edizioni per altrettante giornate. Dopo la tappa di Lecce, che coinvolge anche operatori di Taranto e Brindisi (con un totale di 100 partecipanti), sarà quindi la volta di Bari e Foggia-BAT. Vasta la platea interessata, giacché l’aggiornamento riguarda tutti gli operatori sanitari delle ASL impegnati nelle diverse realtà, a partire dai Centri Territoriali per l’Autismo (CAT) istituiti nel 2016 dalla Regione Puglia: neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi e psicoterapeuti, terapisti della neuro psicomotricità, terapisti della riabilitazione psichiatrica, logopedisti, terapisti occupazionali, educatori e assistenti sociali.

L’obiettivo principale, grazie all’intervento di numerosi e qualificati esperti, sta nella condivisione tra gli addetti ai lavori dei criteri diagnostico-prognostici e delle metodologie terapeutico-riabilitative realmente efficaci, basati sull’evidenza scientifica, utili per aiutare al meglio i soggetti autistici e le loro famiglie.

Le ricadute, infatti, possono essere importanti sul piano clinico individuale (per i pazienti e le loro famiglie), a livello professionale (miglioramento delle competenze e del bagaglio culturale degli operatori), così come sul piano organizzativo (strutturazione o adeguamento dei servizi per l’autismo) e dal punto di vista economico (controllo della spesa, evitando sprechi per terapie non utili se non dannose).

“Il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) – fanno sapere gli organizzatori - è notoriamente una grave patologia neuropsichica, ad esordio precocissimo, della quale ancora non sono del tutto note le cause e che rappresenta a tutt’oggi una sfida per la sanità e per la ricerca scientifica. Si sa infatti che la prognosi è ancora in gran parte sfavorevole per quanto riguarda la qualità della vita personale e sociale di questi pazienti e che le terapie non sono ancora codificate con chiarezza né sono sempre efficaci, specie sui sintomi principali dell’ASD. Tale sfida è accentuata dal rilievo epidemiologico di un marcato incremento della prevalenza dell’ASD a livello mondiale (le cui cause non sono del tutto note)”.

Secondo gli esperti, gli approcci terapeutico - riabilitativi all’ASD sono molteplici e devono tenere conto di numerose variabili. Del resto, le recenti innovazioni scientifiche stanno consentendo, se non di guarire il soggetto autistico, di migliorarne notevolmente la qualità della vita. In tal senso – sottolineano gli organizzatori - “le recenti Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (2015) puntualizzano la presenza o meno di dimostrazioni scientifiche di efficacia a supporto dei diversi tipi di approccio terapeutico nell’ASD. Tra questi, sempre partendo da un approccio multimodale, all’interno del quale ha un ruolo importantissimo la famiglia, quelli con maggiore evidenza scientifica sono l’approccio Comportamentale e Cognitivo Comportamentale”.

Di qui la necessità che gli operatori che si occupano di Autismo siano periodicamente aggiornati, così da “consentire ai cittadini pugliesi che necessitano di una presa in carico di avere una risposta univoca, basata appunto sull’evidenza scientifica più aggiornata.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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