L'Hotel Zenith di Lecce sarà a disposizione di persone positive al Covid-19 che non necessitano di ricovero in strutture sanitarie e non possono trascorrere il periodo di quarantena nel proprio domicilio.
In particolare sono destinatari dell'accoglienza nella struttura i soggetti positivi al Covid paucisintomatici e asintomatici e i soggetti cosiddetti 'stretti di caso', non ritenuti nelle condizioni di rimanere presso la propria abitazione (tra le possibili ragioni: inesistenza di ambienti adeguatamente dedicati). La permanenza in albergo consente quindi di evitare il possibile contagio dei componenti del proprio nucleo famigliare e di trascorrere l'isolamento in sicurezza.
La struttura alberghiera, individuata da una convenzione tra ASL Lecce e Protezione civile regionale, dedica 25 unità abitative al "servizio alberghiero contumaciale" per la quarantena da Covid-19 ed è ad uso esclusivo della persona in isolamento che non può naturalmente ricevere visite.
Nell'albergo può entrare il personale alle dipendenze della struttura, il personale sanitario, i fornitori autorizzati dalla Protezione Civile o dalla ASL e gli ospiti designati dalla ASL.
Come riportato nella convenzione, la struttura può essere richiesta, previa verifica dei requisiti del caso, dai servizi sociali dei Comuni o dai medici del singolo paziente che comunicano le circostanze per la valutazione epidemiologica al Dipartimento di prevenzione.
Il Dipartimento di Prevenzione, valutate le condizioni epidemiologiche dei possibili destinatari del servizio, comunica alla Protezione civile l'attivazione del singolo paziente. La protezione civile, dopo aver verificato la disponibilità di alloggio con la struttura, comunica all'interessato la disponibilità.
Una misura che la ASL di Lecce ha adottato per venire incontro alle difficoltà dei tanti cittadini che vivono le conseguenze di una positività al virus e di quelli che stanno cercando di evitarne il contagio, un problema questo sempre più avvertito, anche dall'Ordine dei Medici di Bari, il cui Presidente, Filippo Anelli, ha chiesto a gran voce che l'Assessore Lopalco, data la velocità preoccupante con la quale il virus si sta diffondendo, si rivolga al Governo affinché la Puglia diventi presto zona rossa, con l'adozione di misure più restrittive.