Nella notte tra venerdì e sabato scorso, Lampedusa si è resa protagonista di un vastissimo incendio ai danni di vecchi barconi utilizzati dai migranti per arrivare sull'isola, nel cosiddetto "cimitero delle barche", luogo siciliano simbolo di accoglienza per eccellenza.
Il fatto, che pare sia un atto doloso, è avvenuto proprio nel giorno della visita del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ed è considerato un gesto di protesta contro i continui arrivi di migranti nell'ultimo periodo. I Vigili del Fuoco hanno impiegato circa sette ore per domare le fiamme, che hanno interessato anche l'area vicina al campo sportivo e al deposito di Capo Ponente: una cinquantina di barche sarebbero state danneggiate e completamente ridotte in cenere, nonostante l'intervento dei Vigili. Sono in corso ispezioni per accertare il tipo di incendio, l'eventuale presenza di persone sul posto e altri particolari che possano far giungere alla verità; le indagini predisposte dalla Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti, sono condotte dai Carabinieri della stazione di Lampedusa. "Verso Lampedusa. Non è questo il volto e il cuore dei lampedusani. Lampedusa è luce, bellezza, deve tornare a splendere. Ogni sfregio all'Isola, ogni offesa, ogni crimine è un crimine contro l'umanità". A scriverlo su Twitter è il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, dopo gli incendi.