Giubileo Sacerdotale di don Attilio Mesagne: 50 anni al servizio di Dio e al fianco dei fedeli

a cura della 01 Luglio 2022

Cinquant'anni di messa. E' il traguardo raggiunto da don Attilio Mesagne, di origini squinzanesi, che da mezzo secolo è al servizio di Dio, e che ancora oggi conserva una buona dose di dinamicità,

freschezza, carica ed attivismo, tale da renderlo sempre giovane, interessante, coinvolgente agli occhi dei fedeli.
Un ministero lungo, produttivo e fecondo, costellato di incarichi, ruoli, compiti e nomine, e che sabato 2 luglio 2022 giunge appunto al suo cinquantesimo anno.

La Chiesa di Lecce con l’arcivescovo Michele Seccia, con i confratelli sacerdoti e i tanti laici che lo conoscono, per l'occasione, lo festeggeranno e pregheranno con lui, nella giornata di sabato, alle ore 19.00, nella Chiesa Matrice di Squinzano durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica Giubilare: tutti insieme renderanno grazie al Signore per il dono del ministero sacerdotale e con lui chiederanno al “padrone della messe” nuove vocazioni al sacerdozio.

Don Attilio nasce a Squinzano il 3 ottobre 1946 da Angelo Mesagne e Antonia Mazzotta, ultimo di tre fratelli (Bruno e Vincenzo), non è entrato in seminario da piccolo ma dopo una lunga militanza in Azione cattolica nella parrocchia Maria Regina di Squinzano, sotto la guida illuminata di un “santo” parroco, don Nicola Leone; dopo aver conseguito la maturità classica, nel 1967 venne accolto nel Seminario Romano Maggiore. Da lì fu una “galoppata” - un po’ come nel suo stile: sempre di corsa - fino al sacerdozio e fino al dottorato in teologia alla Lateranense. Si pensi, che per volontà del vescovo Francesco Minerva, nel giro di un mese e mezzo ricevette il suddiaconato (ultimo dei preti della diocesi, 11 maggio 1972), il diaconato (13 giugno 1972) e il presbiterato (2 luglio 1972).

Fu ordinato sacerdote nella sua chiesa parrocchiale di Maria Regina e subito ricevette il primo incarico in diocesi: viceparroco del Sacro Cuore in Lecce; due anni dopo viceparroco a Squinzano (Maria Regina) e poi ancora a San Pio in Lecce e alla matrice di San Pietro Vernotico.

La prima nomina di parroco è arrivata nel 1978: destinazione Torchiarolo. Qui è rimasto fino al 1993, prima di essere trasferito alla matrice di Lequile come arciprete parroco e dove si è fermato fino al 2002. Contemporaneamente al ministero lequilese, l’arcivescovo Cosmo F. Ruppi lo nominò assistente diocesano di Azione cattolica. Al termine dell’esperienza di Lequile, dopo essere stato per una breve parentesi come amministratore parrocchiale a Lizzanello, nel 2004 è divenuto direttore della Caritas diocesana (fino al 2019). Dal 2008 al 2012 è stato anche parroco di San Giovanni Battista in Lecce. Attualmente è canonico del capitolo cattedrale e amministratore parrocchiale della Madonna di Fatima in Squinzano e lì resterà fino all’arrivo di don Carmelo Gentile, nominato di recente nuova guida pastorale della comunità parrocchiale. Tanto il tempo, inoltre, dedicato alla ricerca teologica, ad alcune pubblicazioni e all'insegnamento nell’Istituto superiore di scienze religiose di Lecce. E' inoltre cittadino onorario di Torchiarolo e di Lequile e nel 2019 ha ricevuto a Squinzano il premio “Città della musica”. Un prete 'di periferia' insomma, perché - dice lui - "è in periferia che è nato il Cristianesimo".

Redazione

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