"Se una fiction tv fa tanta paura al punto da provocare la sospensione di due operai dell’ex Ilva di Taranto, che ne hanno lodato i contenuti, vuol dire che in campo devono scendere non solo i metalmeccanici ma anche il Sindacato degli artisti".
E' quanto si legge in un comunicato stampa della CISAL SACS- Sindacato Arte Cultura e Spettacolo, dopo il provvedimento adottato nei confronti di alcuni operai dell'ex Ilva di Taranto, sospesi perchè avrebbero apprezzato ed esortato gli altri a guardare la serie tv andata in onda su Canale 5 "Svegliati amore mio".
"Ebbene sì- si legge ancora- la miniserie di Canale 5 intitolata “Svegliati amore mio” con Sabrina Ferilli ed Ettore Bassi, dove si racconta di bambini che muoiono di cancro a causa di una fabbrica inquinante, è stata condivisa su facebook da due lavoratori dell’acciaieria tarantina Arcelor Mittal (ex Ilva), che ora rischiano il licenziamento per aver messo in cattiva luce la gestione dello stabilimento".
“È evidente – riferisce lo squinzanese Pascal Pezzuto, Segretario Nazionale della Cisal Sacs (Sindacato Arte Cultura Spettacolo), - che tutti i limiti sono stati superati da una fabbrica che produce più morte che acciaio ed è altrettanto evidente come il mondo dello spettacolo possa dare un importante contributo per l’abbattimento del “mostro” e la rinascita di una città (Taranto) che merita tanto rispetto”.
Cisal Sacs, rappresentata su Taranto da Vanni Ninni, membro della Segreteria Nazionale, è stato il primo Sindacato ad organizzare un importante convegno nella città ionica nel febbraio dello scorso anno, dimostrando che le alternative all’ex Ilva ci sono proprio tutte. Oggi Cisal Sacs offre assistenza legale gratuita ai due malcapitati operai ed organizza un dibattito, sia in presenza che in videoconferenza, a cui è invitata anche Sabrina Ferilli".