Otto mesi di Coronavirus. Migliaia di storie tristi. Storie fatte di sacrifici dei tanti operatori sanitari.
Molti dei quali hanno pagato con la loro stessa vita il loro impegno, incondizionato, in corsia. Storie difficili e tristi di uomini e donne che negli ultimi momenti della loro vita non hanno avuto il conforto dei loro familiari. Ci sono storie che invece sono finite come nei migliori racconti, come nelle fiabe.
Vogliamo raccontarvi quella di un vecchietto di 90 anni e del suo incontro con il Covid 19.
La storia inizia e finisce sul letto di un ospedale che si affaccia sulla splendida Val d’Intelvi, con il suo punto più alto chiamato il Balcone d’Italia sulla Vetta Sighignola, in Lombardia, al confine con la Svizzera.
Un anziano malato di Covid, guarda il casco cpap della ventilazione assistita e lo allontana stringendo contemporaneamente la mano al medico: “Dottore, ho fatto tutto quello che volevo nella mia vita, ho 90 anni, lasciami andare", sussurra mentre guarda gli altri malati più giovani di lui.
Il medico gli sorride e continua le cure che proseguono sino a ieri quando si avvicina al suo letto e gli dice: "Sono riuscito a farti vedere con un telefono i tuoi parenti, gli infermieri si sono presi cura di te, tutti hanno fatto con amore il loro lavoro e dopo 15 giorni ti abbiamo tirato fuori dalla camera intensiva, bello come prima... hai ripreso a camminare, con l’aiuto super dei nostri fisioterapisti".
L’anziano scende dal letto e si mette in piedi. E' guarito. I miracoli a volte non li fanno i santi.
A raccontare la storia sul suo profilo Facebook, è stato lo stesso medico, Giuseppe Vallo, responsabile Riabilitazione Respiratoria presso il Cof (Clinica ortopedica e fisiatrica) Lanzo Hospital ad Alta Valle Intelvi. Molti giornali nazionali oggi riportano la storia. Lo abbiamo voluto fare anche noi.