Il compositore Biagio Putignano presenterà oggi, venerdì 15 febbraio 2019, a Lecce, presso la libreria “Liberrima”, alle ore 18, il suo ultimo libro “Suite Breve - scritti di argomento musicale”, edito da Aracne (Roma); l’autore dialogherà con Silvia Cazzato.
Si tratta di un itinerario artistico in cui “egli riesce a tracciare delle linee che toccano alcuni dei punti cruciali delle nuove strade che la musica del novecento ha percorso”. Così il filosofo Giovanni Piana, nella prefazione del libro, descrive il lavoro del Putignano. Nei nove capitoli si può comprendere il nuovo linguaggio che la musica “contemporanea” ha utilizzato nel secolo scorso e che continua a mutare nel tempo generando nuovi stili ma soprattutto nuovi pensieri compositivi. Il capitolo “Alcune considerazioni sulla figura di Karlheinz Stockhausen”, come anche “A proposito de La voce e lo spazio. Per un’estetica della voce”, offre un’opportunità interessante affinché il lettore comprenda al meglio delle particolari sonorità legate, nel primo caso, alla “dodecafonia” e nel secondo a “un’esplorazione serrata sul confine che divide la materia linguistica da quella sonora”, come afferma lo stesso Putignano. Agli esperti non sfuggirà il quinto capitolo “Del segno sonoro” in cui l’autore prova a dare delle risposte come ad esempio “Quali legami o nessi, seppur segreti, possano intercorrere tra suono e immagine, tra colore e frequenza, tra spazio (pittorico) e tempo (musicale)?”, oppure “Si tratta di qualcosa spiegabile ricorrendo alla semplice sinestesia, oppure è qualcosa di più complesso, in quanto connubio antico, saldo, indissolubilmente sedimentato nel subconscio umano?”. La postfazione è di Matteo Segafreddo. Biagio Putignano, impegnato in questi giorni nell’esecuzione di un suo brano per flauto a Parigi (“O notte di dolce silenzio”), ha espresso una sua considerazione sullo scopo del libro: “Parlare di musica, si sa, è un ossimoro. Diceva Berio: «la musica non si commenta, ma la si fa!» Eppure, attraverso le riflessioni su come farla, dove e quando eseguirla, e cosa intendessero coloro che l'hanno composta in un determinato modo, se ne dovrebbe parlare sempre più, oltre che eseguirla”. Un libro che rappresenta un tassello illuminante relativo alla musica del ‘900 di cui ancora oggi si sente l’esigenza di conoscere e di apprezzare le sue tinte, i suoi stili, i suoi linguaggi.