Ocrelizumab, l’innovativo principio attivo contro la sclerosi multipla, è già erogabile dall’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
L’Ambulatorio Sclerosi Multipla, attivo nel reparto di Neurologia, è pronto per fornire questa terapia che promette importanti benefici nel contrasto della malattia, in particolare nelle forme primaria e secondaria progressiva.
Il via libera è arrivato dalla Gazzetta Ufficiale del 3 settembre 2018, con la pubblicazione della determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco che inserisce il farmaco contenente la molecola Ocrelizumab nella classe H di rimborsabilità, mentre in precedenza era in classe C, dunque a carico del paziente. La classe H, invece, comprende medicinali erogati a carico del Sistema Sanitario Nazionale solo in ambito ospedaliero. AIFA ha autorizzato il farmaco per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente (RR) con malattia attiva e per il trattamento della sclerosi multipla primariamente progressiva (SMPP) in fase precoce, in termini di durata della malattia e livello di disabilità.
La ASL Lecce è da tempo impegnata su questo fronte. Sono almeno 20 i pazienti che stanno utilizzando l’Ocrelizumab sin dall’aprile scorso, nel quadro di uno studio nazionale compassionevole, che ne ha permesso l’impiego clinico a titolo gratuito. «L’Ocrelizumab – spiega il direttore di Neurologia del “Fazzi”, Giorgio Trianni - è già impiegato e continuerà ad esserlo. E’ un farmaco di seconda linea, cui si fa ricorso quando non possono essere utilizzati farmaci come l’interferone ed altri. É importante perché può essere prescritto nelle forme con attività di malattia, cioè in presenza di nuove aree di infiammazione demielinizzante».
L’ingresso del farmaco in classe H apre nuove prospettive non solo per il Salento. L’Italia conta circa 118mila persone affette da sclerosi multipla e registra ogni anno 3.400 nuove diagnosi di una malattia che colpisce soprattutto i giovani tra i 20 e i 40 anni e le donne, in cui ha una frequenza due volte superiore.
Lecce si fa trovare pronta con una struttura dedicata e già rodata: «Questo farmaco – rimarca Trianni – era atteso da anni e, soprattutto, è prescrivibile anche per la forma progressiva, che era orfana di un farmaco specifico. I primi pazienti trattati registrano risposte positive, ora l’obiettivo è rallentare la progressione della malattia e cercare di fermarla, con la prospettiva concreta di giungere alla disabilità molto più tardivamente». Le infusioni endovena del nuovo farmaco vengono effettuate ogni sei mesi, presentano una grande facilità di impiego e limitati effetti collaterali, oltre che una buona tollerabilità: un progresso notevole rispetto agli approcci orali quotidiani e alle infusioni a cadenza mensile attualmente disponibili.
L’impiego dell’Ocrelizumab è però solo la punta dell’iceberg. L’ambulatorio di sclerosi multipla leccese, infatti, è attivo dal 2009 e tratta oltre 800 pazienti (con più di 1300 prestazioni annue) affetti dalle diverse forme di patologia: recidivante-remittente, primariamente progressiva e secondariamente progressiva. La platea di pazienti, in quanto a provenienza geografica, è suddivisa all’incirca a metà: 50 per cento dal territorio della ASL Lecce, l’altro 50 per cento da Brindisi, Taranto e Bari. Ad occuparsi di loro, in un ambiente dotato di comode poltrone per la somministrazione delle terapie, un team con un’esperienza specifica, formato dai dirigenti medici Francesca De Robertis e Vita Di Renzo, dagli infermieri Sabina Caputo e Gianni Palazzo e dal data manager Maurizio Panico.
Un lavoro che produce risultati molto incoraggianti, come spiega il direttore Trianni: «Le cifre rivelano che abbiamo una forte mobilità attiva, ma ciò che importa di più è la qualità dell’offerta sanitaria. In questo ambulatorio il paziente è preso in carico globalmente, viene seguito lungo tutto il percorso di cura: visita, ricovero, diagnosi e trattamento, comprese la terapia infusionale in ambiente dedicato. Qui facciamo tutti gli accertamenti neuroradiologici, neurofisiologici e bioumorali, esame del liquor con tutte le indagini e ricerca proteomica di immunoglobuline, le bande oligoclonali specifiche di malattia. Un’attività svolta anche in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università del Salento». Indagini e trattamenti particolarmente minuziosi per diagnosticare e combattere una malattia, la sclerosi multipla, insidiosa sin dal suo esordio.