Il Lecce parte con 10 minuti di fuoco e mette subito alle corde il Genoa. Krstovic sbaglia, anticipando il tiro con una telefonata al portiere avversario, il gol del vantaggio.
Ma l'inizio si rivelerà ugualmente decisivo perché i giallorossi costringono all'ammonizione i due terzini avversari.
Poi il Genoa prende le misure e la partita diventa più equilibrata. I rossoblu però, con il loro 4 - 4 - 2, si limiitano a fare densità in difesa e a centrocampo (il modo moderno per dire che giocano chiusi in difesa) e non riescono mai ad innescare le due punte, mentre il Lecce è sempre pericoloso, soprattutto con l'indiavolato Krstovic, che più volte manca la porta di poco.
Quando poi il Genoa, sul finire del tempo, resta in dieci per il secondo giallo a Martin, la partita diventa un assedio del Lecce al fortino dei 10 genoani arroccati in area.
I giallorossi cercano di far girare la palla per trovare il buco giusto, lo trova con Rafia che però si divora il gol.
A questo punto D'Aversa le tenta tutte: arretra Kaba di fianco a Ramadani, mettendo Oudin dietro la punta e all'80'9 passa addirittura al 4 - 2 - 4, con Ramadani e Oudin (!) centrali, Almqvist e Sansone esterni più due punte centrali. Ed allora sarà il caso, o magari (dico io) la voglia di vincere, con tanti giocatori che riempiono l'area (a costo di rischiare qualche contropiede), fatto sta che dopo pochi minuti il mago Remì regala al Lecce la vittoria meritatissima con un gran tiro dal limite dell'area. Tutti bene, citazione particolare per Touba - grande partita - e il solito Krstovic.
Tralascio ogni commento, tanto se ne parla a valanga, su record, zona champions et similia. Noi diciamo solo "Avanti così!" E godiamoci il momento.