"Non possiamo con una guerra alle nostre porte, nel cuore dell’Europa, non solidarizzare con il popolo ucraino ed invocare il cessare delle armi - dicono da Trepuzzi. "Parli la diplomazia, siano le istituzioni a svolgere la giusta mediazione perché il conflitto possa cessare. La guerra non risolve conflitti, ma continua a generare odio e persecuzioni. La responsabilità di comprendere che la pace deve essere costruita con perseveranza, mettendo da parte egoismi e sovranismi, è dovere non solo delle istituzioni, ma soprattutto della coscienza di ognuno di noi. Invochiamo tutti insieme, credenti e non credenti, laici e religiosi, la pace. Impariamo a costruirla!".