Mamanet...che nome strano! Pensavo mentre me ne parlava la mia amica Anna e mentre io annuivo assente.
Poi il suo entusiasmo e la mia curiosità mi vinsero e circa un anno fa provai questo Sport cosiddetto Sociale. E si perché lo Sport, come dice Nelson Mandela, “ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di ricongiungere le persone come poche altre cose. Ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione”. Questo significa Sport Sociale. E quando uno Sport, come il Mamanet, si irradia verso quelle realtà più complesse e meno piacevoli da affrontare, come quella del tumore al seno, esso, oltre che Sociale, diventa Speciale in quanto veicola, con il vigore acceso delle giocatrici, il prezioso messaggio della Prevenzione.
Domattina mattina, domenica, 1 dicembre 2019, alle ore 9, scenderanno in campo sei squadre pugliesi femminili (Vis Squinzano “Mamme in Fuga”; ASD Mamanet Salento; “Gargano Dominae” Vieste; USD “Elce Deliceto”; “Friends Team Lecce”; “Venus Peschici Mamanet”) per contendersi il Trofeo “Nastro Rosa” organizzato dalla Vis Squinzano in collaborazione con AICS al fine di sensibilizzare la cittadinanza alla prevenzione del tumore al seno.
Alle ore 11, poi, il Sindaco di Squinzano, Gianni Marra, e il Vicesindaco Lucio Longo, introdurranno l’utile ed interessante incontro con i medici Dott.ssa Mariangela Capodieci, Direttrice UOSD senologia ospedaliera Brindisi, Dott. Giuseppe Palaia, Responsabile Sanitario U.S. Calcio Lecce - Medico sportivo Fisiatra, Dott.ssa M. Teresa Bardoscia, biologa-nutrizionista, per dare poi spazio alle fasi finali del Torneo.
Si parlerà, quindi, di tumore al seno che, se qualche tempo fa poteva definirsi una sciagura, oggi, grazie alla prevenzione, può ridimensionarsi alla stregua di un piccolo incidente di percorso. Secondo gli ultimi aggiornamenti, la mortalità è in continuo calo (0,8%/anno) grazie alla diagnosi precoce ed alle nuove terapie: la prima permette di individuare il tumore in una fase iniziale talché oggi la sopravvivenza media dopo 5 anni dalla diagnosi è di circa l'87% in media. Questi dati confortano e incoraggiano a non cedere all’ingannevole canto della disinformazione, della paura, della pigrizia ma di resistere alla loro voce, al pari di Odisseo che vince il seducente canto delle Sirene, evitando così la morte, per proseguire il suo viaggio verso la sua Itaca. Ebbene oggi, grazie alla prevenzione, ogni donna può proseguire il suo viaggio verso la Vita. Forza Mamme in fuga!