Intervista al Generale Bellini che ha portato a Squinzano la Banda dell’Esercito Italiano

Abbiamo incontrato l’ex Comandante Generale Emerito dell’Arma dei Carabinieri, Guido Bellini, che ha raccontato i suoi pensieri e le sue emozioni in un’intervista a cura di Donatella Petrera.

Queste le brevi domande a cui il Generale ha risposto, in merito all’evento di questa sera, mercoledì 16 ottobre 2019, che vedrà esibirsi la Banda Musicale dell’Esercito in Piazza Plebiscito a Squinzano:

- “Perché ha voluto fortemente la banda dell'esercito e cosa l'ha spinta ad impegnarsi affinché questo evento potesse realizzarsi”.

- “Cosa significa per lei questa banda”?

- “Quali emozioni o ricordi le suscita”?

 “Sono notoriamente musicofilo, nel senso che mi piace la musica in tutte le salse e in tutti i modi.

Da piccolo durante la guerra, ricordo le musiche dell'epoca, come Lee Merlen o la Vie En Rose. Nella mia infanzia ho ascoltato sempre le bande e forse è proprio da allora che mi è rimasta questa passione. Io stesso, quando ero all'ufficio reclutamenti dello Stato Maggiore dell'Esercito, ho curato l'assunzione di molti degli attuali Musicanti della banda, che sin da allora erano considerati dei professionisti veri e propri, perché provenivano da conservatori di tutta Italia.  Negli anni successivi, ho sempre amato la musica in generale e in particolare la musica operistica suonata dalle bande. Quando sono andato avanti con la carriera e sono stato nominato sottocapo di SME, ho provato una soddisfazione infinita all'idea di avere alle dipendenze la banda dell'esercito italiano.

Correva l'anno 1996.

In quel periodo sono stati acquistati molti mezzi di trasporto e strumenti vari, cosa che ho continuato a fare da comandante di logistica dell'esercito. Se escludiamo il periodo di comandante generale dell'Arma dei carabinieri, dove ho conosciuto un altro importante complesso bandistico, ho sempre avuto a che fare con la banda dell'esercito. Ricordo ancora l'emozione che provai quando nel loro auditorium ho ascoltato un concerto speciale diretto dal maestro Riccardo Muti. Ricordo quella sera che ascoltando la Danza delle ore e la Cavalleria rusticana mi emozionai fino alle lacrime, nei passaggi musicali in cui si sente l'affiatamento della banda che si esprime con un suono unico pur provenendo da vari strumenti. Nel mio Buon Ritiro di Squinzano, mi sembrava giusto omaggiare la cittadinanza Buoni e Cattivi senza differenza alcuna, con la banda dell'esercito italiano. Nel ricordo degli anni passati, che ho trascorso nell'esercito e all'insegna dell'amore per la musica, che mi ha sempre accompagnato sin dall'infanzia”

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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