Torna puntuale il progetto dell’estate dove lavoro, impegno, formazione, condivisione, disciplina, maturità e cittadinanza attiva si fondono in un unico obiettivo: valorizzare e riutilizzare i beni confiscati e sequestrati alle mafie.
Un progetto di “Libera”, la rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti, gruppi, scuole, sindacati, parrocchie o gruppi scout, uniti nella lotta contro la mafia, la corruzione e ogni forma di illegalità, che propone questa iniziativa a tanti giovani italiani che vogliono vivere un’esperienza altamente edificante e sperimentare formazione, lavoro e conoscenza dei luoghi coinvolti, quei luoghi e quei beni che possono così tornare al servizio di tutti e del bene comune, permettendo alla collettività di riappropriarsi di risorse e diritti illecitamente sottratti dal fenomeno mafioso.
Per la prima settimana, cominciata ieri, lunedì 1 luglio 2019, quattordici ragazzi e ragazze provenienti da diverse città italiane, come Milano, Roma o Torino, sono arrivati a Squinzano, presso il Centro Sportivo “San Vito”, attualmente Oratorio ‘Don Tonino Bello’ e bene confiscato alla mafia nella provincia di Lecce, per l’apertura del campo, l’accoglienza e l’introduzione al programma, che ha previsto orientamento e visita guidata per le vie e le chiese di Squinzano e, sempre ieri, una serata di musica e condivisione in Piazza San Nicola.
Costruttivo e propositivo l’atteggiamento di don Nicola Macculi riguardo all’iniziativa, che, alla presenza dei partecipanti al progetto, ha manifestato a Totem un suo pensiero in merito: «Sono in compagnia dei quattordici baldi giovani che, iscrivendosi online, hanno aderito all’iniziativa di ‘Libera’ e posso dire che il loro impegno, la voglia di mettersi in gioco e sperimentare, mi regala una grande soddisfazione. Questo progetto è importante non solo per far conoscere la città di Squinzano e le buone e belle usanze del territorio leccese, ma anche perché offre la possibilità di crescere, vivere esperienze diverse di confronto, testimonianza e conoscenza, di far germogliare il seme della speranza, della ‘cura’, e di mettersi concretamente al servizio della comunità, a cominciare dalle piccole cose e dalle attività che faremo insieme, come il taglio dell’erba o l’installazione di bandiere nuove».
«Una bella opportunità che migliaia di giovani scelgono ogni estate di fare, decidendo di far vincere il bene comune, la collaborazione, la partecipazione e l’impegno concreto, e che credo vada stimolata ed incentivata sempre di più per coinvolgere fette sempre più estese di popolazione» - conclude don Nicola, a cui fanno eco le brevi dichiarazioni di due partecipanti, Andri e Serena, rispettivamente di Roma e Milano. «Incuriosito dalla testimonianza di un amico, che aveva partecipato in passato all’iniziativa, sono stato attratto dal modo in cui me ne parlava, tanto da decidere di voler provare in prima persona una simile esperienza. Dopo averne parlato con i miei genitori, che hanno accolto con entusiasmo la mia decisione, mi sono iscritto sul sito e ho inviato la domanda, e ora mi trovo a Squinzano, una semplice e piccola città tutta da scoprire, e sono pronto a vivere a pieno questa settimana» - ha raccontato Andri al nostro giornale, mentre Serena ha dichiarato di essere venuta a conoscenza dell’iniziativa di ‘Libera’ a scuola, dove più di qualche volta è stato trattato il tema della legalità e della lotta alle mafie, e di essersi sentita fortemente interessata e motivata a realizzare personalmente qualcosa per una giusta causa come questa.
I quattordici minori saranno guidati nelle attività da Alessandra e Roberto, il quale, proprio nella serata di ieri, ci dice: «Siamo arrivati oggi a Squinzano e pian piano conosceremo le peculiarità e i tratti caratteristici della cittadina, grazie anche ad una giornata che trascorreremo in compagnia di alcune famiglie squinzanesi; i ragazzi, che iniziano già a fare conoscenza, si immergeranno in tantissime esperienze diverse tra loro, tra incontri, testimonianze e dibattiti sul tema dei beni confiscati, la corruzione e la negazione di risorse e diritti alla collettività, con impegno pratico e concreto, ‘sporcandosi le mani’ e scommettendo sul fatto che questa esperienza possa servire a gettare un seme e a coinvolgere amici e parenti che, al loro ritorno, attraverso racconti e immagini, possano comprendere realmente l’importanza e la bellezza di quanto realizzato».
Questa sera, alle 21, in Piazza San Nicola, i ragazzi incontreranno Sabrina Metrangola, figlia di Renata Fonte, uccisa dalla mafia il 31 marzo 1984, mentre domani, mercoledì 3 luglio, si terrà l’incontro informativo “La mafia restituisce il maltolto”, dalle 15.30 alle 18.30. Giovedì 4 luglio, dalle 16 alle 19.30, si parteciperà ad un gioco di ruolo, “Corrotti”, a cura di Valerio D’Amici e ‘Libera Brindisi’, per poi finire la giornata con l’incontro, alle ore 21, con il dott. Giuseppe Palaia, medico sportivo Lecce Calcio, e Antonio Pascali, già delegato del Coni Lecce, sul tema “Lo Sport che educa”. Venerdì 5 luglio è prevista una visita alla duna confiscata di Porto Cesareo, mentre alle 21, si terrà un Laboratorio sulla Costituzione Italiana a cura di Raffaele Marzo. Sabato 6 luglio si visiterà Villa Santa Barbara a Torchiarolo per poi avviarsi verso la chiusura del campo, che si terrà nella giornata conclusiva di domenica 7 luglio.