Perugia- Lecce 1-1
Un brutto Lecce, in 11 contro 10 per quasi un'ora, ha un demerito di fondo: nonostante se lo aspettasse (cfr. Baroni in conferenza), si fa coinvolgere in una partitaccia di anticalcio tutta corsa, campanili, falli, scontri, cartellini.
Baroni, proprio perché se l'aspettava, cambia addirittura il modulo e passa ad un super offensivo 4-2-3-1, forse per evitare di essere aggredito a centrocampo da una squadra fallosa e che spezzetta il gioco e tenerla schiacciata dietro.
Il tentativo non riesce, il Lecce dà la chiara impressione di essere superiore ma non riesce a creare né gioco né occasioni.
Nel st, con il Perugia in 10, Baroni torna al 4-3-3. Le cose però paradossalmente peggiorano, il Perugia la butta sulla rissa e tutti danno il sangue come invasati, poggiandosi sul buon due d'attacco De Luca-Olivieri. Il Lecce riesce a creare una sola grande occasione con Pablito, ma poi esce Gabriel per infortunio e Bleve a freddo sbaglia la prima uscita facendosi infilzare dal super polemico ex Olivieri.
Il Lecce va completamente in bambola, attacca per contratto ormai con zero lucidità e idee fino a un minuto dalla fine, quando arriva l'unica cosa buona di oggi: rigore ineccepibile e gol di Coda per un pelo. Poi nel recupero clamorosa occasione gol vittoria con Hjulmand, ma forse è stato meglio non indisporre gli Dei del Calcio.
Teniamoci il punto ma Baroni rifletta e faccia riflettere. Né migliori nè peggiori, un brutto 4,5 a tutti e si volti pagina, anche se le ultime, senza giocatori del calibro di Gabriel, Strefezza e Di Mariano non sembrano affatto facili; speriamo di recuperarne presto qualcuno.