Tante le polemiche nate ieri, 19 agosto 2022, subito dopo la conferenza stampa tenutasi a Lecce in merito alla Festa dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato,
alla quale erano presenti sia l'Arcivescovo Mons. Michele Seccia che il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. A creare il malumore che ha seguito la conferenza, sarebbe stato il comportamento degli operatori e dei giornalisti di Telerama presenti, i quali avrebbero rivolto domande soltanto all'Arcivescovo, "ignorando" il primo cittadino. Alla richiesta di Seccia sul motivo per il quale nessuno dei giornalisti presenti avesse posto domande al Sindaco Salvemini, la risposta è stata: "Abbiamo queste disposizioni". Un comportamento che Mons. Seccia ha definito "vergognoso e offensivo nei confronti di un'istituzione", ma che in realtà non avrebbe lasciato sorpreso il Sindaco che, parlando di "uso politico" dell'emittente salentina Telerama che ignora da tempo Sindaci e assessori comunali, si sfoga così su Facebook: "Oggi racconto un episodio pubblico che però in pochi conoscono. Importante nel suo significato.
Ieri alla fine della conferenza stampa sulla Festa di Sant’Oronzo - convocata dal Comune e svoltasi nel Palazzo di Città - la troupe di Telerama ha chiesto di poter fare interviste esclusivamente a Sua Eccellenza il Vescovo.
Dopo le risposte, telecamere e microfono si sono spenti. Alla sua domanda rivolta alla troupe: “E al sindaco non chiedete nulla?”, la replica imbarazzata: “Abbiamo queste disposizioni”.
Per me non si è trattato di una sorpresa, purtroppo. Non è la prima volta che accade ed è ormai dal 2019 che insieme ai miei assessori siamo praticamente ignorati dall’emittente, che pure non manca di trattare temi di attualità cittadina, come sanno o notano quanti seguono i loro notiziari informativi.
Non così per Monsignor Seccia, incredulo di fronte all’accaduto consumatosi di fronte a numerosi testimoni. Che ha reagito con determinazione e fermezza a quello che ha considerato un intollerabile sgarbo: “È una vergogna. Un’offesa all’istituzione. Vi proibisco di trasmettere la mia intervista”.
Una presa di posizione fortissima che non ha precedenti e che è doveroso rendere noto alla nostra comunità.
Nel notiziario trasmesso ieri è andato in onda un breve servizio che dà conto prevalentemente del programma religioso della Festa di S’Oronzo, che ritorna in città dopo due anni di forzata assenza a causa della pandemia. Nessun dettaglio su quello civile. Nessuna dichiarazione dei rappresentanti delle massime istituzioni civili e religiose, sindaco e vescovo. Nessun cenno a quanto accaduto.
È arrivato il momento di una riflessione sul doveroso rispetto dell'equilibrio che i concessionari radiotelevisivi devono assicurare - per legge - ai cittadini nel momento in cui scelgono di proporsi come testata giornalistica e di fare informazione attraverso i telegiornali.
Da anni si pone il problema di un uso politico dell’emittente che pur utilizza frequenze pubbliche, riceve cospicui finanziamenti statali, eroga un servizio pubblico quale dovrebbe essere l’informazione televisiva.
Se ne parlo oggi - nonostante la questione sia nota e acclarata - è perché da tempo siamo di fronte ad un’ulteriore involuzione, in ragione del ruolo politico assunto dall'editore in Consiglio regionale. Che ieri anche il Vescovo metropolita ha toccato con mano. Ritengo non si possa più fare finta di non vedere".
Intanto anche la Curia arcivescovile di Lecce si è pronunciata in merito con un comunicato stampa che interamente pubblichiamo:
"Con riferimento alle polemiche scaturite dalla diffusione di alcune notizie riguardanti i fatti accaduti ieri mattina a Palazzo Carafa, a margine della conferenza stampa di presentazione del programma dei festeggiamenti civili, religiosi e culturali in onore dei Santi Patroni, la Curia diocesana intende precisare quanto segue. In primo luogo, si stigmatizza l’uso strumentale e divisivo di ogni accadimento relativo alla festa patronale che di per sé costituisce un momento di gioia e di comunione per la città e l’intero territorio salentino. Pertanto, si auspica che la figura super partes dell’arcivescovo, pastore di tutti, non venga
mai tirata in ballo in polemiche di carattere politico.
In secondo luogo, pur senza entrare nelle libere ed autonome scelte di tutte le testate giornalistiche, chiamate a garantire la pluralità dell’informazione, si ricorda che l’arcivescovo ha da sempre favorito un sinergico dialogo costruttivo con le istituzioni locali. È a tal fine che al termine della menzionata conferenza stampa, ha chiamato accanto a sé il sindaco della città affinché le consuete interviste potessero coinvolgere congiuntamente l’autorità religiosa e l’autorità civile come accaduto gli anni precedenti nella medesima circostanza. Infatti, le relazioni tra i due rappresentanti istituzionali , sindaco e arcivescovo, fin dall’inizio del ministero episcopale a Lecce, sono state sempre caratterizzate dalla collaborazione e dal reciproco apprezzamento pur nel rispetto dei distinti ambiti.
In terzo luogo, si assicura che l ’arcivescovo e l’intera diocesi hanno avuto e continuano ad avere cordiali e intense relazioni con l’emittente Tel e Rama, contraddistinte da reciproca stima. Nella suddetta circo stanza, l ’arcivescovo non ha badato a quale testata avesse rilasciato l’intervista e il suo
intervento successivo non era mirato a biasimare la citata tv local e quanto, piuttosto, a ribadire l’esigenza che, anche attraverso i media, sia resa visibile l’unità d’intenti tra autorità civile e religiosa per il bene della comunità.
Infine, l'avvicinarsi della festa patronale impone di chiudere - senza alcuna esitazione - ogni polemica, compresa quella innescata sui social network, e di concentrare ogni energia per il buon esito civile e spirituale de gli eventi programmati, elementi essenziali dell’identità salentina".