La Direzione strategica della ASL Lecce ha adottato il Piano di gestione delle emergenze e delle maxiemergenze e ha approvato gli indirizzi operativi per la predisposizione del Piano di gestione
del sovraffollamento nei Pronto Soccorso.
Grande attenzione dei vertici ASL sull'attuazione di quest'ultimo documento che fornisce indicazioni operative uniformi a cui ogni Presidio ospedaliero deve attenersi per predisporre ed eseguire il proprio Piano per contenere il sovraffollamento e gestire il flusso di ricoveri dal Pronto soccorso.
Un documento di programmazione ospedaliera, coerente con le linee di indirizzo nazionali, che definisce e vincola l'organizzazione dei Pronto soccorso dei Presidi Ospedalieri di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli, Scorrano e del "Vito Fazzi" di Lecce e che i Direttori di Presidio hanno l'onere di stilare entro tre settimane.
Lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento richiede l’individuazione di indicatori per la corretta rilevazione del fenomeno e la definizione delle soglie di criticità e di tempestive modalità di risposta, proporzionate ai livelli di criticità rilevata.
Per ogni Pronto Soccorso devono essere definite le soglie di affollamento (una situazione in cui il normale funzionamento del PS viene impedito dalla sproporzione tra la domanda sanitaria, costituita dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse disponibili, fisiche e/o umane e/o strutturali necessarie a soddisfarla) o di affollamento grave per ogni singolo indicatore o score, in particolare per gli indicatori dinamici di impegno del sistema e per i tempi di attesa al ricovero, e devono essere specificate le strategie operative da attivare in relazione ai livelli di sovraffollamento riscontrati.
È compito dei Direttori Medici di Presidio ospedaliero adottare tutte le misure organizzative e procedurali necessarie alla corretta gestione di un eventuale improvviso sovraffollamento o di massiccio afflusso di pazienti in Pronto soccorso. Rilevante il ruolo del Bed Manager aziendale che, nel processo di governo dei flussi dei pazienti, deve assicurare un efficace coordinamento tra logistica, aree ospedaliere e percorsi diagnostico-terapeutici e garantire un adeguato contributo alla prevenzione e gestione dell’iperafflusso e sovraffollamento dei diversi Pronto Soccorso.
"Il Piano sulle maxiemergenze è uno strumento multidisciplinare e articolato che punta a costruire uno dei fattori strategici di ogni sistema di emergenza territoriale e ospedaliera, ovvero la risposta sanitaria ad una maxiemergenza", ha dichiarato il Direttore del Seus 118 e Bed manager dr. Maurizio Scardia. "Strategia, tattica e logistica sono componenti fondamentali della Medicina delle catastrofi e il Piano maxiemergenze ha l'obiettivo di pianificare ed applicare in uno specifico algoritmo i principi di questa disciplina. Rispetto al sovraffollamento dei Pronto soccorso il Piano è in continuità con le azioni che abbiamo messo in campo nelle ultime settimane per garantire assistenza e cure di qualità e limitare i disagi ai cittadini. È stato chiesto ai Direttori Medici di Presidio ospedaliero di fornire piani dettagliati e consoni all'organizzazione e alla logistica della struttura e degli indicatori di processo di esito. Ogni Direzione ospedaliera deve stilare un Piano - in linea con quello aziendale che abbiamo inviato a tutti i Direttori nei giorni scorsi - con il supporto della Direzione del PS e dei reparti/servizi coinvolti: puntiamo così garantire assistenza capillare e omogenea su tutto il territorio, ad umanizzare l'accoglienza e a snellire i tempi di attesa" - ha concluso Scardia.
Il Piano di Gestione delle Emergenze e delle Maxiemergenze integra 3 assi: il “Piano delle Maxiemergenze” (evento, improvviso e per lo più inatteso, che provoca danni gravissimi alla collettività e/o alle strutture sociali determinando uno squilibrio, anche temporaneo, tra le richieste di soccorso e le disponibilità dei sistemi di emergenza) del Dipartimento di Prevenzione, che delinea le modalità di risposta operativa del Dipartimento in seguito a eventi riportabili alle cosiddette maxi-emergenze, compresi gli eventi relativi all’uso di armi o agenti di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare; il “Piano di Emergenza per Massiccio Afflusso di Feriti (PEMAF)”, che definisce dettagliate procedure per garantire una risposta aziendale rapida, organica ed efficace, ad un massiccio afflusso di persone che accedono in uno o più ospedali della ASL a causa di un evento improvviso esterno che si verifica sul territorio, oppure in conseguenza a un’emergenza interna ad una singola struttura e che coinvolge pazienti, operatori o visitatori; la “Procedura operativa di intervento per la gestione di un incidente maggiore nel territorio provinciale”, che descrive tutte le attività e le risorse da mettere in campo per la gestione di una maxiemergenza da parte della Centrale Operativa 118.