Il ragazzo era stato accolto, all'età di 16 anni, nel progetto Sai di Carmiano, rivolto ai minori stranieri non accompagnati, e da allora si era affermato non solo nella società, ma anche nel settore sportivo del suo paese, come portiere della Rinascita Refugees. È stata proprio la squadra salentina a dare l'annuncio della morte del giovane, talentuoso e brillante nel suo ruolo, in continuo allenamento, operativo, dinamico e prestante, che nel 2021 aveva vinto il Campionato come miglior portiere.
Sogni andati in frantumi, una vita spezzata e troncata nel fiore degli anni, un'esistenza finita quando forse quella lotta e la fatica di una vita migliore stava finalmente dando i suoi frutti premiandolo soprattutto sul versante sportivo e calcistico, suo sogno da sempre.
"Siamo tutti affranti per una giovanissima vita finita troppo presto - ha scritto su alcune testate lo staff della Rinascita Refugees - ciao Souleymane, che la terra ti sia lieve".
Una perdita improvvisa ed irrazionale, anche considerando la giovanissima età e l'apparente ottimo stato di salute, che rendono inaccettabile questo malore improvviso nel sonno che lo ha strappato alla vita.